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mendrisiottoTra le regioni del Ticino, il Mendrisiotto è sicuramente quella che subisce le maggiori conseguenze degli accordi bilaterali e della liberalizzazione del mercato del lavoro. Ed è anche quella che vede come le cosiddette misure di accompagnamento non solo non servano ad impedire il dumping, ma lo favoriscono. Ad esempio, nel Mendisiotto, è attivo uno dei gruppi industriali mondiali più importanti, quella Swatch che anno dopo anno macina profitti miliardari.

Questa azienda occupa grandi spazi e lavoratori ai quali versa salari di 3’000 franchi mensili: salari riconosciuti come legalmente validi dal contratto normale di lavoro deciso dal governo. Tutti possono capire come tali salari non solo non permettono di vivere a qualcuno che è domiciliato in Ticino; ma, a lungo andare, spingeranno verso il basso tutti i livelli salariali (ed è proprio questo quel che viene chiamato dumping).
Un altro pericolo è rappresentato per l’Ospedale di Mendrisio. Il progetto di pianificazione ospedaliera prevede, tra l’altro, la concentrazione di reparti e specialità: verso altri ospedali pubblici e verso il privato. Reparti come la maternità sono, in prospettiva, a rischio; tutto l’ospedale di Mendrisio, così come altri ospedali regionali, rischia di diventare un ospedale di serie B. Per il momento, anche grazie alla campagna sviluppata dall’MPS, il progetto di pianificazione e fermo. Ma non abbiamo dubbi che esso verrà riproposto dopo le elezioni.
Infine che dire di fronte ad una vicenda come quella del FoxTown, una realtà economica che certo ha portato qualche piccolo beneficio fiscale, ma al contempo traffico e tutto sommato pochi posti di lavoro per chi vive e vorrebbe lavorare in Ticino. Questa iniziativa economica è ormai così forte che anche se dovesse limitarsi a 6 giorni e chiudere la domenica potrebbe benissimo continuare a fare grandi affari. Ed invece no, ecco che dalla collaborazione Bellinzona-Berna nasce una legge fatta praticamente apposta per il FoxTown, per potenti come Silvio Tarchini: a dimostrazione, ancora una volta, che le leggi sono tutt’altro che uguali per tutti. Ebbene, in questi anni gli unici a battersi apertamente con il lavoro illegale effettuato di domenica al FoxTown è stato l’MPS con le sue denunce, fuori e dentro il Parlamento.
A tutto questo dobbiamo continuare ad opporci. Con la mobilitazione sui luoghi di lavoro (come hanno fatto i lavoratori della Exten), denunciando pubblicamente abusi e politiche di risparmio, contestando sistematicamente tutte quelle decisioni che mettono in discussione i nostri salari, i nostri posti di lavoro, i servizi pubblici fondamentali come gli ospedali.
Per continuare in questa direzione è anche necessario che l’MPS esca rafforzato dalle prossime elezioni cantonali. Anche perché dopo le elezioni bisognerà votare le iniziative popolari “Giù le mani dagli ospedali” che l’MPS ha presentato quasi due anni fa e quella “Basta con il dumping salariale in Ticino”, presentata da oltre tre anni. Due strumenti utili per tentare, unitamente alla mobilitazione popolare, di mettere un freno allo smantellamento dei salari, dei posti di lavoro, degli ospedali.