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Tredici pagine fitte di citazioni giurisprudenziali per arrivare alla conclusione che gli attuali consiglieri di Stato e i cinque ex ministri che li hanno preceduti in governo potrebbero essere chiamati a rimborsare, a partire dalla fine della primavera del 2008, i 3’600 franchi annui, a testa, ricevuti per le spese del telefono cellullare, più altri benefit come le due mensilità omaggio e il dono di 10mila franchi a fine carriera. Per il forfait annuale di 15mila franchi, un’eventuale pretesa di risarcimento sarebbe invece prescritta. Ridotte all’essenziale sono queste le conclusioni del rapporto del consulente giuridico del parlamento, Tiziano Veronelli, sulla richiesta di risarcimento avanzata dal deputato dell’Mps Matteo Pronzini. Ora spetterà al Gran consiglio decidere se chiedere o meno la restituzione di questi soldi che, secondo i calcoli dello stesso Pronzini, dovrebbero ammontare a poco più di 300mila franchi.

Il parere del consulente giuridico, richiesto dalla sotto commissione della Gestione che si sta occupando dei rimborsi spese del governo, porta la data del 16 maggio scorso ma sinora è rimasto ben custodito nei cassetti del Palazzo delle Orsoline. L’avvocato Veronelli doveva accertare la fondatezza della richiesta di risarcimento: per il forfait annuale di 15mila franchi versato ai singoli ministri prima che l’Ufficio presidenziale del parlamento approvasse la famosa “nota a protocollo” che riconosceva questo beneficio; per i 3’600 franchi dei costi telefonici mai approvati dall’Ufficio presidenziale; per i due mesi di stipendio e il regalo per un valore non superiore ai 10mila franchi elargiti alla fine del mandato.

Riguardo a questo ultimo punto il rapporto precisa: “L’eventuale pretesa di risarcimento per quanto percepito dagli ex consiglieri di Stato prima del 2008 risulta senza dubbio prescritta”. Un rimborso potrebbe essere chiesto invece agli ex ministri che hanno lasciato il governo a partire dal 2011. Rimborso da cui andrebbe però dedotta la rendita pensionistica non versata nel frattempo. Veronelli dà anche indicazioni precise su come calcolare la restituzione del forfait di 3’600 franchi per i telefonini.

Intanto, Pronzini pochi giorni fa è tornato alla carica col nuovo procuratore generale Andrea Pagani proprio sulle spese telefoniche. Ricordando il decreto di abbandono firmato nel marzo scorso da John Noseda, il deputato dell’Mps con una nuova denuncia ha segnalato gli ultimi sviluppi di una situazione che ritiene del tutto illegale. Visto che i ministri, con l’eccezione di Manuele Bertoli, continuano ad intascare questi soldi.

Nonostante gli avvertimenti dello stesso Noseda “sui gravi problemi giuridici che inficiano determinate prestazioni” e noncuranti del fatto che l’Ufficio presidenziale del parlamento abbia bocciato una loro proposta per sanare almeno in parte questi rimborsi spesa. “Dunque, nessun ravvedimento”, sottolinea Pronzini che sollecita Pagani a indagare su un possibile abuso di autorità, o altri reati, da parte dei consiglieri di Stato.

* Tratto da il Caffè del 09.09.2018