Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria Fabio Regazzi, consigliere nazionale PPD e presidente AITI, ha assunto un atteggiamento molto riprovevole.
Una delle sue ditte, la Regazzi SA, attiva nel settore della metalcostruzione a metà marzo, malgrado il blocco delle attività nei cantieri per due giorni ha continuato tranquillamente l’attività. Alcuni dipendenti sono stati mandati a cambiare le tapparelle in una scuola media. Altri suoi operai sono stati occupati a montar infissi negli stabili del futuro campus universitario USI / SUPSI di Viganello.
Non contento Regazzi ed il suo compare Modenini, a nome della AITI, avevano chiesto al consiglio di stato di permettere alle aziende industriali di poter lavorare durante il ponte di San Giuseppe, malgrado questi giorni fossero stati decretati come festivi.
A livello nazionale gli amici di Regazzi, Swissmem ed Economisuisse, hanno fatto di tutto minare la decisone del consiglio di stato ticinese di decretare il blocco di tutte le attività produttive non socialmente necessarie. Un tentativo riuscito. Malgrado i grandi proclami vittoriosi con cui l’alleanza sacra dei “i ticinesi” il consiglio federale ha di fatto ribadito la superiorità degli interessi economici agli interessi sanitari dando al padronato il diritto di veto per la proclamazione di un blocco delle attività economiche.
Nello stesso momento con una grande sfacciataggine Regazzi firma l’appello dei “ticinesi” al consiglio federale con cui si chiede di:
“fermare subito ogni attività economica e sociale non indispensabile alla vita…. La politica della proporzionalità facilita la diffusione del virus… Il CdS ha fermato l’edilizia, l’industria non legata a settori di vitale importanza quali l’alimentare, la farmaceutica o d’approvigionamento del settore sociosanitario, l’amministrazione pubblica e tutte le attività non fondamentali. Noi sosteniamo con forza e determinazione queste misure…”
Queste commoventi parole, per lo meno per quanto riguarda il consigliere nazionale PPD e presidente AITI Fabio Regazzi si sono rilevate inconsistenti. Oggi 30 marzo 2020 Fabio Regazzi ha fatto riprendere il lavoro ai suoi dipendenti. A dimostrazione che per Regazzi ciò che conta è il proprio tornaconto economico personale. La salute dei veri ticinesi viene dopo…
Per questa ragione chiediamo al consiglio di stato:
in base alla risoluzione 1649 del 27 marzo 2020 punto 16 allo SMCC è delegata la concessione di autorizzare l’apertura di singole aziende o di settori di attività a fronte di evidenti urgenze o indispensabilità tecniche preminente interesse pubblico oppure di industrie che sottostanno all’articolo 5 della Legge sul Lavoro per attività non procrastinabili.
- La Regazzi SA ha richiesto l’autorizzazione a lavorare a partire dal 30 marzo 2020?
- Come risaputo la Regazzi SA svolge lavori di metalcostruzione e in modo prevalente tapparelle. L’autorizzazione è stata data sulla base di quale motivo: urgenza, indispensabilità tecnica, preminente interesse pubblico, attività non procrastinabili?
- La Regazzi SA ha fatto richiesta per crediti o fideiussioni concessi dalla Confederazione per il COVID-19?
Per il gruppo MPS-POP-Indipendenti
Matteo Pronzini, Simona Arigoni, Angelica Lepori