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La situazione sanitaria Svizzera è sempre più grave, siamo uno dei paesi messi peggio in Europa. Gli ospedali in Svizzera interna sono ormai vicini alla saturazione e stanno cominciando a rinviare le operazioni e gli interventi non urgenti. Il nostro cantone sta seguendo la stessa evoluzione con qualche settimana di ritardo, ma la tendenza è ormai evidente: aumento dei ricoveri, delle persone ricoverate in cure intense e dei morti. Non ci si può più nascondere dietro a false rassicurazioni continuando a ripetere che è” tutto sotto controllo” o a falsi appelli alla responsabilità individuale solo per cercare di salvare un sistema economico già al collasso. Le misure introdotte finora non servono (il caso di Ginevra la dimostra molto bene).

In questa situazione sarebbe opportuno agire con urgenza con misure drastiche, magari limitate nel tempo come sembrano suggerire anche alcuni esperti economici non certo appartenenti alla sinistra rivoluzionaria.

Il cantone dovrebbero quindi decretare con urgenza uno stop a tutte le attività non essenziali per due settimane, almeno fino alla fine delle vacanze dei morti. Cercare quindi di spegnere l’interruttore per un po’ e poi ripartire con attenzione e in sicurezza cercando di evitare di dover arrivare tra un mese ad una situazione assolutamente ingestibile.

Due settimane di interruzione richiedendo alla Confederazione una serie di aiuti finanziari (lavoro ridotto, indennità per indipendenti ecc.) per evitare che queste misure pesino ancora una volta sui salariati e le salariate o sui lavoratori indipendenti. Un sistema per ridare fiato al sistema sanitario e per mettere poi il cantone nelle condizioni di ripartire in sicurezza. Nessuno di noi e soprattutto il personale sanitario ha voglia di rivivere quello che abbiamo passato a marzo o aprile, agiamo subito per evitare il peggio.