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Nel quadro della settimana di solidarietà con i prigionieri politici in Nicaragua, l’università della Sorbona (Parigi) ha insignito con un dottorato Honoris causa  Dora Maria Tellez, combattente sandinista, comandante del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, ministra della salute pubblica dopo la vittoria sandinista del 1979 in Nicaragua, poi oppositrice della dittatura di Manuel Ortega e attualmente in prigione a Managua. Il premio è stato ritirato da Carlos Fernando Chamorro, amico di lunga data di Dora Maria. Il nostro sito ha già pubblicato l’appello internazionale per la liberazione di Dora Maria (Nicaragua. Petizione per la liberazione di Dora María Téllez, prigioniera della dittatura di Ortega-Murillo * MPS – Movimento per il socialismo (mps-ti.ch). Qui di seguito la traduzione dell’elogio letto da Carlos Fernando Chamorro al momento del ritiro del premio. (Red)

È con fierezza che prendo oggi la parola. Sono fiero che la mia università abbia scelto Dora Maria Tellez e di averle conferito il dottorato Honoris causa. Ma sono anche triste. Dora Maria Tellez non può essere qui con noi in quanto si trova da ormai 17 mesi in prigione.
Il 22 agosto 1978 Dora Maria Tellez Arguëllo è una giovane guerrigliera di 22 anni della rivoluzione sandinista in Nicaragua quando coordina l’assalto al Palazzo Nazionale di Managua.

L’obiettivo dell’operazione è di prendere in ostaggio il migliaio di deputati che si trova riunito in seduta plenaria, poi di richiedere per la loro liberazione un riscatto e la liberazione dei prigionieri politici della dittatura di Somoza. I Somoza sono allora una famiglia che governa il Paese in modo brutale e autoritario, praticamente senza discontinuità dal 1936, con l’appoggio degli Stati Uniti.

La guerriglia sandinista, ispirata dalla rivoluzione, è diretta da parecchi comandanti, tra i quali il futuro presidente Daniel Ortega. Questi guerriglieri lottano con successo contro una dittatura che mantiene il Paese nella miseria.

I sandinisti saranno al potere dal 1979 fino al 1990.

Il 13 giugno 2021, Dora Maria Tellez è una dirigente politica di 65 anni. Gioca un ruolo chiave nell’alleanza di diverse correnti dell’opposizione con l’obiettivo di concorrere alle elezioni presidenziali nicaraguensi dell’autunno di quell’anno.

Il Nicaragua è a quel momento diretto e governato, dal 2007, da Daniel Ortega, divenuto un presidente brutale, corrotto e autoritario.

Il 13 giugno Dora Maria Tellez è arrestata in modo violento e accusata di cospirare contro l’integrità nazionale del Nicaragua. Da allora si trova in prigione, in isolamento, in condizioni che richiamano la tortura fisica e psicofisica. Alla fine di settembre decide dunque di iniziare uno sciopero della fame che durerà tre settimane, con l’obiettivo di ottenere condizioni accettabili di detenzione. Senza alcun risultato.

Agosto 1978 – giugno 2021: sono stati momenti straordinari di mediatizzazione della figura di Dora Maria Tellez, momenti ben documentati e conosciuti.  È dunque su questo lungo periodo che voglio soffermarmi, anni durante i quali Dora Maria Tellez non ha cessato nemmeno un momento di lottare per la democrazia, per i diritti delle donne, per la giustizia sociale nel Nicaragua.

La vita di una donna eccezionale

Vorrei innanzitutto ricordare la vita eccezionale di questa donna. Dora Maria Tellez è nata nel 1955, in un Paese di tradizione cattolica conservatrice. All’epoca in Nicaragua le donne non erano chiamate a rivestire ruoli pubblici. Dora Maria ha avuto la fortuna di crescere in una famiglia della classe media, con un padre agnostico e anticlericale, il quale le ha insegnato presto, come d’altronde anche a suo fratello, ad usare il fucile.

In seguito, le scelte di Dora Maria di iniziare gli studi in medicina, poi di raggiungere i guerriglieri in clandestinità, denotano un coraggio e un’audacia poco ordinari. La sua determinazione e le sue capacità sono d’altronde risultate fin dall’inizio evidenti.

Nel 1978 è Comandante, il grado militare più alto nella guerriglia. È una delle 3 donne ad avere questo grado tra 34 uomini.

Dora Maria parte da questo ruolo importante, all’interno della cerchia del potere maschile, per promuovere i diritti delle donne. All’epoca, la direzione rivoluzionaria considerava i problemi delle donne come unicamente problemi economici oppure di accesso al mercato del lavoro, in una prospettiva materialista dunque classica. Così, speso contro questa visione, Dora Maria ha promosso programmi d’educazione sessuale e alla contraccezione e di pianificazione familiare.

La sua azione alla direzione di questo ministero ha ottenuto il premio speciale dell’ONU (educazione, scienza e cultura) per i progressi eccezionali realizzati nel secondo Paese più povero d’America, dopo Haiti.

Oggi molte donne in Nicaragua incarnano l’opposizione politica:Violeta Granera, Cristina Chamorro, Ana Margarita Vijil, Suyen Barahona, Tamara Davila. Tutte queste donne sono in prigione per la loro attività.

Dora Maria Tellez è una di quelle che hanno aperto la strada per rendere possibile questo impegno, per rendere in un certo senso naturale l’impegno delle donne nella rivoluzione armata come nell’impegno politico. Se la traiettoria personale di Dora Maria è stata eccezionale, è stato proprio perché le donne all’epoca erano relegate nella sfera privata e nelle funzioni riproduttrici. Per questo il suo esempio ha ispirato diverse donne della sua generazione e delle seguenti. Ne è testimone il lungo elenco di donne oggi impegnate nell’opposizione nicaraguense, così come le centinaia di appelli per la sua liberazione.

Dieci anni al potere, trent’anni all’opposizione

Vorrei condividere con voi le lotte incarnate da dora Maria Tellez. Dora è innanzitutto conosciuta come guerrigliera senza paura e l’oppositrice senza macchia. Ma anche ispiratrice intellettuale e di una visione politica ben chiara.

Dopo il 1990, quando i sandinisti hanno perso le elezioni di fronte alla coalizione di destra, Dora Maria riprende i suoi studi di storia, in particolare approfondisce il tema della colonizzazione violenta delle terre indigene nel Nicaragua del XIX secolo. Pubblica testi d’analisi sui problemi contemporanei legati alla democratizzazione nel suo Paese. La sua riflessione intellettuale va di pari passo con la riflessione politica: come mettersi al servizio del popolo nicaraguense, nello specifico dei cittadini più poveri e indifesi, sempre però nell’idea di rafforzare la democrazia.

Al contrario di Daniel Ortega, suo vecchio compagno d’armi, Dora Maria promuove un lavoro di riflessione sulle pratiche politiche del sandinismo al potere. Insiste sul dialogo democratico interno e l’apertura ad altre forze politiche nel dibattito pubblico.

Siccome si oppone alla concentrazione di potere da parte di Ortega all’interno del Fronte Sandinista, la sua tendenza viene espulsa.

Investe allora la sua energia e le sue convinzioni nel  Movimento del Rinnovamento Sandinista (MRS), da lei fondato assieme all’ex vice-presidente e scrittore Sergio Ramirez. Dal 2021, questo partito è diventato UNAMOS (Unione per il Rinnovamento Democratico). In questo quadro, Dora Maria ha costantemente lottato tanto sul piano delle idee, quanto su quello della pratica, per la democrazia. Malgrado le costrizioni di un regime sempre più autoritario, malgrado gli ostacoli istituzionali, malgrado la censura e la repressione, si è sempre battuta fianco a fianco dei suoi compagni di strada del MRS per permettere un’alternativa progressista nel panorama politico del Nicaragua.

Sul piano sociale, Dora Maria è stata parte di tutte le lotte sociali. Che si trattasse di lotte contadine ed ambientaliste, come durante le grandi mobilitazioni contro la costruzione del canale interoceanico in Nicaragua (alternativa al canale di Panama) tra il 2014 e il 2017, oppure delle lotte femministe contro le violenze di genere, oppure ancora a fianco degli studenti contro la riforma dell’assicurazione sociale  nel 2018 (300 morti, migliaia di feriti oppure esiliati), per finire difendendo i diritti di manifestare, d’associazione e per il rispetto dello stato di diritto.

Per tutto questo Dora Maria Tellez ha sempre pagato di persona. Non si è mai esiliata, nonostante le molte minacce ricevute. Nel 2008, quando il suo partito viene proibito, inizia uno sciopero della fame su una piazza pubblica. Nel 2009 esige pubblicamente, con molte altre personalità politiche, il rispetto della Costituzione. Da più di vent’anni risponde in prima persona a tutte le sollecitazioni dei movimenti sociali, della stampa, degli studenti, delle ONG, delle diplomazie.

Oggi si trova in prigione da ormai 17 mesi

Il suo impegno politico e militante ha permesso al suo Paese, piccolo e poco conosciuto, di restare “sulla carta del mondo” e di far conoscere le violazioni sistematiche dei diritti umani commessi dai governi successivi di Daniel Ortega dal 2007 in avanti. Questo lavoro ha ottenuto il sostegno di personalità conosciute a livello internazionale come Gabriel Boric (attuale presidente del Cile), Noam Chomsky, lo scrittore Eduardo Galeano.

Da ultimo, vorrei ricordare che, contrariamente ad altri ex guerriglieri, Dora Maria Tellez non si è mai pentita ne ha mai rinnegato le sue convinzioni. Dora Maria incarna oggi non solo la lotta contro l’oppressione, ma anche il rifiuto della ricchezza a profitto di pochi e la lotta contro l’oscurantismo che ostacola i diritti delle donne e di tutte le minoranze.