Pubblichiamo la interpellanza dei deputati MPS in merito alle indiscrezioni giornalistiche secondo le quali La Posta avrebbe deciso di procedere ad una nuova ondata di chiusure di uffici postali. Un tema sul quale, meno di due mesi fa, gli stessi deputati dell’MS avevano interrogato il governo, ricevendo, manco a dirlo, risposte che tali non erano. (Red)
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Chiusura degli uffici postali: come volevasi dimostrare! Il Consiglio di Stato e la Deputazione ticinese alle Camere federali mostrano tutta la loro inadeguatezza e le conseguenze devono subirle le cittadine ed i cittadini ticinesi.
Lo scorso 7 giugno 2024, meno di due mesi fa, avevamo chiesto al Consiglio di Stato quali passi concreti stesse intraprendendo per scongiurare nuove chiusure di uffici postali poiché era nell’aria una nuova ondata di smantellamenti di uffici postali orchestrato dai vertici della Posta.

La risposta fu, come d’obbligo, evasiva. Il Presidente del CdS Christian Vitta non aveva trovato di meglio che snocciolare una serie di incontri passati (già evocati in precedenti occasioni), una serie di frasi vuote già dette in occasioni di precedenti interpellanze, chiudendo con imbarazzanti rassicurazioni sull’ottima collaborazione e l’ottimo dialogo con la Posta.
Come da copione, i vertici della Posta – in occasione delle notizie emerse nelle scorse ore – pur rimandando a ottobre una presa di posizione precisa, si sono affrettati a dichiarare che il Consiglio di Stato ed i Municipi sono stati coinvolti in questa procedura in vista della chiusura di una ventina di uffici postali in Ticino.
Ma, come si sa, le bugie hanno le gambe corte e oggi, grazie alle rivelazioni del quotidiano La Regione, abbiamo avuto conferma delle nostre preoccupazioni. Entro il 2028 verranno smantellati una ventina di uffici postali, tra cui Cadro, Maglio di Colla, Mezzovico, Bellinzona Semine, Bellinzona San Paolo, Faido, Lodrino, Novazzano, Arzo, Locarno Solduno, Verscio e Castel San Pietro.
A questa prima lista bisognerebbe aggiungere anche Canobbio. In questo comune il Municipio si era opposto alla chiusura, adendo alla via di servizio ma senza ottenere soddisfazione. A dimostrazione che, contrariamente a quanto affermato a più riprese dal Consiglio di Stato, con la Posta non è ormai possibile né collaborazione né dialogo.
Alla luce di questa considerazione chiediamo al Consiglio di Stato:
- di comunicarci l’elenco di tutti gli uffici postali che La Posta è intenzionata a chiudere a breve e medio termine
- di comunicarci in modo preciso e completo gli aspetti principali e la data della comunicazione ricevuta dalla Posta in relazione alla chiusura degli uffici postali
- di comunicarci in modo preciso e completo quale è stata la risposta data dal Consiglio di Stato
- di comunicarci se il Consiglio di Stato ha preso contatto con i Municipi dei comuni in cui La Posta intende chiudere gli uffici postali alfine di concordare e coordinare una ferma opposizione.