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Pubblichiamo il testo di un’interpellanza presentata oggi dai deputati dell’MPS. (Red)

Negli ultimi mesi in occasione di diversi interventi parlamentari, abbiamo attirato l’attenzione sulle difficoltà che attraversano le Scuole Medie Superiori (SMS) del Cantone.
Sono parecchi i segnali di questa crisi; tra questi, come hanno dimostrato i commenti e le riflessioni in occasione di quanto avvenuto alla Scuola Cantonale di Commercio (SCC) all’inizio mese di giugno (minacce di un allievo ad una docente), un crescente disagio psico-sociale tra i giovani e una selezione sempre maggiore (a sua volta causa di ulteriori disagi e spesso anche effetto di questi disagi).

Il primo elemento è facilmente documentabile. Basterebbe far riferimento, come fa un recente documento della conferenza dei direttori delle scuole medie superiori (SMS), ai dati relativi alla Svizzera per il 2021 (fonte Ufficio Federale di Statistica) che “riferiscono di un aumento del 25% per i disturbi psichici comportamentali, del 26% per l’autolesionismo e i tentativi di suicidio, del 42% per l’aumento di malattie depressive”.

Si tratta di un documento interessante (dal significativo titolo “Le Scuole medie superiori: ieri, oggi e domani”, approvato dalla conferenza dei direttori delle SMS all’inizio dello scorso mese di marzo e diffuso tra i docenti delle SMS – L’edizione odierna del quotidiano La Regione ne dà notizia). Pur impostando l’analisi da un punto di vista prevalentemente organizzativo e amministrativo, il documento contiene qua e là, come vedremo, importanti spunti di analisi e riflessione.

Per quanto riguarda la selezione, basterà fare  riferimento agli ultimi dati (rendiconto Consiglio di Stato 2023) che confermano una tendenza in atto da molti anni:

 Insuccessi/abbandoni 1°annoInsuccessi/abbandoni 2°anno
SCC43,4%26,5%
Liceo Locarno41%28,3%
Liceo Bellinzona32,8%23,8%
Liceo Lugano 120,5%12,2%
Liceo Lugano 229,4%16,2%
Liceo Mendrisio32,6%26,5%

Possiamo, affermare, tenuto conto di questi dati, che, mediamente, su 100 studenti che iniziano il percorso delle SMS meno della metà arriva a seguire gli ultimi due anni  e complessivamente meno del 40% (dei 100 iniziali) riesce a conseguire la maturità di SMS.

Sulla questione dell’aumento della selezione, il documento della conferenza dei direttori delle SMS si sofferma, con osservazioni incidentali ma che tuttavia meritano la nostra attenzione, non foss’altro per la fonte autorevole dalla quale provengono.

Conferma che “L’aumento del numero di allievi scolarizzati nelle SMS ha evidenziato come un numero sempre maggiore di allievi di prima classe risulti poco preparato e motivato a frequentare una SMS”. E aggiunge che “ Non è qui la sede per indicare le responsabilità”. Non solo non indica a quale livello tali responsabilità si situino, ma nemmeno quasi siano le cause del fatto che gli studenti che si iscrivono alle SMS alla fine della media (e che, evidentemente, possiedono i requisiti per farlo)  risultino “poco preparati”.

Ci pare, vista la fonte autorevole da cui emana questo giudizio – lo ripetiamo, una valutazione che solleva importanti interrogativi e riflessioni di ordine politico.


Sul secondo aspetto, quello legato al disagio, Il documento della conferenza dei direttori delle SMS (e un allegato al documento che sintetizza i risultati di un incontro tra i responsabili cantonali dell’intervento medico-psicologico e gli stessi direttori) permette di affermare che siamo confronti con risorse a disposizioni insufficienti e un certo ritardo nell’affrontare questa urgente questioni: esattamente il contrario di quanto avevano affermato i dirigenti del DECS in occasione della vicenda dello scorso mese di giugno (facciamo notare che il documento dei direttori delle SMS e l’incontro con i responsabili dell’intervento medico-psicologico sono del 6 marzo 2024).

Il documento dei direttori delle SMS in questione afferma infatti, preliminarmente, che “Le difficoltà personali vissute e manifestate dagli studenti negli anni più recenti, mai riscontrate precedentemente per numero e gravità, hanno avuto un impatto significativo sull’organizzazione degli istituti riorientandone di conseguenza anche le priorità”. Nell’incontro con i responsabili dell’intervento medico-psicologico cantonale, alcuni direttori hanno messo in rilievo le difficoltà e le insufficienze riscontrate. Ne citiamo alcune. Un direttore “Si dice preoccupato per il limite posto all’incremento delle risorse e pone il tema della tenuta psicologica delle persone che a scuola devono gestire queste situazioni”, un altro “evidenzia come la situazione positiva delineata non corrisponda alla realtà dei fatti presente nella sede”, un altro ancora “ricorda che l’aumento dei casi precede la pandemia e che aveva avuto modo di segnalarne i prodromi alla Divisione della scuola. Specifica che ad aumentare sono nello specifico i disturbi d’ansia e depressivi”. Certo, vi sono anche situazioni ritenute positive, ma le conclusioni della discussione, su questo tema, sono significative: la conferenza dei direttori “segnala invece un aumentato timore dei docenti nell’affrontare gli allievi in determinate situazioni (ad esempio richiami nella zona fumatori), l’emergere di situazioni nuove relative a dinamiche di classe negative, anche del secondo biennio, legate al mancato sviluppo dell’empatia, e di un’irrequietezza maggiore nel modo di rispondere ai docenti e di un’aggressività rivolta verso gli oggetti, non definibili come dichiarati atti vandalici, quanto più come piccoli gesti (maniglie svitate, sedie sottratte), situazioni legate a un grado sinora inconsueto di immaturità (soprattutto nel genere maschile e in modo più rilevante negli allievi delle classi I)”.

Infine, uno dei responsabili del settore medico-psicologico, ammette che “ L’emergenza è tangibile: negli ultimi anni il bisogno è più che triplicato “e che “si impegnerà a trovare delle risorse per far fronte a quanto esposto, nello specifico vi è da sistemare la situazione dei tre licei del Luganese, rispettando le misure di contenimento della spesa”. Una conclusione che la dice lunga sulla situazione (ricordiamo che i tre Licei luganesi ospitano più della metà degli studenti liceali) e sui limiti che si pongono al reperimento di risorse aggiuntive.

Il documento in questione si concentra poi, principalmente, su questioni di ordine organizzativo relative in particolare alla dotazione di personale amministrativo: anche qui rilevando carenze di risorse ormai non più sopportabili se si vuole “garantire una corretta ed efficiente gestione di una sede scolastica”.

Alla luce di queste sommarie considerazioni (il documento offre altri importanti spunti ai quali faremo riferimento in altri atti parlamentari) poniamo le seguenti domande:

1.Il DECS e il governo hanno preso atto e discusso di questo documento che mette in luce aspetti problematici della nostra scuola media superiore?


2. Se sì, a quali conclusioni ha portato l’analisi degli aspetti contenuti in questo documento?


3. Se no, intende il governo affrontare i temi sollevati e ai quali abbiamo accennato, seppur per sommi capi?


4. Più in particolare, il governo condivide l’affermazione dei direttori delle SMS secondo la quale “un numero sempre maggiore di allievi di prima classe risulta poco preparato”?


5. Se sì, cosa intende fare affinché gli studenti e le studentesse che terminano la SM siano in grado di affrontare gli studi superiori?


6. Se no, quali pensa che siano allora le ragioni di questa scarsa preparazione e dei tassi di selezione così elevati nelle SMS?


7. Se il governo non ha ancora un’opinione formata sulla questione, ritiene (o ha già deciso) di avviare un’analisi approfondita sulle ragioni e le “responsabilità” – per usare un termine al quale fa riferimento il documento citato – di questa situazione?


8. Il governo, e il DECS in particolare, dopo gli avvenimenti dello scorso giugno alla SCC hanno voluto tranquillizzare l’opinione pubblica sostenendo che la situazione era sotto controllo e che le misure in atto (in particolare il ruolo dei docenti di mediazione) fosse sufficiente. Dal documento risulta invece che la situazione tende a peggiorare, che la ricerca di risorse e di risposte adeguate è ancora in alto mare. Il governo e il DECS non pensano di dover correggere le affermazioni pubbliche rilasciate in giugno (pensiamo in particolare alle interviste del capo-divisione del DECS)?


9. Vista la situazione e le rivendicazioni di nuove risorse, il governo ritiene, nel quadro del Preventivo 2025, di dare risposte adeguate alle richieste formulate sia dal punto di vista medico-psicologico che da quello amministrativo?


10. Nel documento citato i direttori delle SMS sostengono, correttamente, di essere contrari “a un’idea di “scuola medicalizzata”” e di ritenere, piuttosto, “che vada costruita la presenza di servizi esterni che collaborino dall’interno della scuola, affinché la scuola stessa non si trasformi in un servizio e possa invece dedicarsi ampiamente a quegli ambiti che le sono propri”. Questo significa ripensare complessivamente il rapporto tra la scuola e i servizi medico-psicologici. Il governo condivide questo orientamento e ha già iniziato una riflessione in proposito?