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A pochi giorni dalla tenuta del processo (giovedì 17 ottobre alle ore 9.15 presso La Pretura penale a Bellinzona – Via dei Gaggini c/o Business Center) proseguono le attestazioni di solidarietà nei confronti di Matteo Pronzini. Sono quasi 300 le persone che hanno firmato l’ appello lanciato negli scorsi giorni, molte delle quali hanno anche versato un contributo finanziario a sostegno delle spese giudiziarie.
La battaglia a sostegno di Matteo riguarda tutti e tutte: è una battaglia per la difesa della libertà democratiche fondamentali, a cominciare da quella della stampa. Infatti, attaccando Matteo il Municipio di Bellinzona vuole continuare la sua azione di intimidazione della stampa, rea – in particolare attraverso un servizio della RSI – di aver criticato l’operato della direzione della casa anziani di Sementina (tristemente nota per il numero di decessi); direzione il cui operato è stato difeso a spada tratta dal Municipio di Bellinzona (direzione, che, lo ricordiamo, è stata poi in parte condannata in sede giudiziaria proprio per quanto avvenuto a Sementina).
Matteo è colpevole di aver voluto, nell’ambito di una seduta del Consiglio Comunale, stigmatizzare il comportamento del Municipio che ha tentato a due riprese (presso l’autorità di ricorso della SSR e poi, addirittura, con un ricorso al Tribunale) di far tacere le due giornaliste autrici dell’articolo in questione. Inutilmente, poiché sia l’autorità di ricorso della SSR sia il Tribunale federale hanno dato torto al Municipio di Bellinzona.
E allora, eccoli questi piccoli (rigorosamente tutti) uomini, cercare di vendicarsi su Matteo Pronzini che, in quella occasione aveva utilizzato una formula certamente forte parlando di “…intimidazione di stampo mafioso”, ma che sicuramente rendeva l’idea di quanto successo.
E allora, continuiamo con l’azione di solidarietà con Matteo.