Tempo di lettura: 3 minuti

Cominciamo con un piccolo campionario delle bugie diffuse da Trump e dai suoi fan in occasione degli uragani Helen Milton:

  • l’agenzia federale per i disastri (FEMA) non ha le risorse necessarie, perché Kamala Harris le ha utilizzate per ospitare i migranti e aiutare l’Ucraina;
  • la FEMA è resa inefficace dalla politica di inclusione delle donne, delle persone razzializzate e delle persone LGBTQ;
  • le case danneggiate vengono confiscate;
  • gli aiuti sono limitati a 750 dollari;
  • Biden e Harris non aiutano gli stati con governatori repubblicani (affermazione smentita dai diretti interessati).

Ciliegina sulla torta: secondo la fanatica del MAGA (Make America Great Again) Marjorie Taylor Green (deputata della Georgia), gli uragani sono causati artificialmente dai democratici per danneggiare i repubblicani… Trump, invece, pone la domanda: non sono forse mandati dalla Cina?

Questa assurdità è coerente con la sua affermazione che il cambiamento climatico è un trucco inventato dai cinesi per rovinare l’industria statunitense.

Queste affermazioni assurde stanno avendo effetti pratici: sfiducia, persino ostilità, da parte delle vittime nei confronti della FEMA (ci sono state persino segnalazioni di ostruzione degli aiuti). È chiaro che Trump punta non solo sulla confusione ma anche sul caos, perché il caos favorirebbe i suoi piani dittatoriali.

Tutta la buona demagogia populista si basa sulla realtà. La FEMA non è esente da critiche, perché è soggetta all’austerità neoliberista. Le sue carenze sono state evidenziate durante l’uragano Katrina New Orleans. Ma Trump attacca i capri espiatori, non l’austerità neoliberista. Lui stesso ha stretto la cinghia della FEMA nel periodo in cui era presidente.

Si noti che questa valanga di menzogne viene diffusa su X (ex Twitter) dall’uomo più ricco del mondo. Anche Elon Musk sta diffondendo il pettegolezzo sugli stranieri che mangiano cani e gatti. Nelle ultime settimane prima delle elezioni presidenziali, sta impiegando tutte le sue energie per sostenere Trump.

Musk incarna quindi quella frangia crescente della classe capitalista internazionale che sceglie il populismo autoritario, teppistico, maschilista e razzista per difendere la propria egemonia minacciata. Non c’è da stupirsi che queste persone sostengano i due più grandi criminali di guerra di questo secolo (finora): Netanyahu Putin… i due beniamini di Trump, che, entrambi, ricambiano auspicando apertamente la sua vittoria.

Ammettiamolo, Musk e Co, con Trump in testa, faranno di tutto per mantenere i propri privilegi (e sfuggire alla giustizia, in patria e all’estero), compreso fare affidamento sulle folle fasciste che sfilano al grido di “Gli ebrei non ci sostituiranno”.

Per inciso, negli Stati Uniti la “grande sostituzione” si esprime sostenendo che “gli ebrei” stanno organizzando l’immigrazione clandestina… per conto dei democratici, che vogliono “sostituire” l’elettorato bianco con un elettorato di criminali, stupratori e assassini stranieri (“è nei loro geni”, ha detto recentemente Trump).

Quindi è confermato: si può essere filo-sionisti e violentemente antisemiti. Qualcosa su cui riflettere per chi confonde le due cose.

Comunque, la parentesi è chiusa. La conclusione è chiara: la decadenza della democrazia borghese è abissale, e questo è solo l’inizio. Negli Stati Uniti e altrove.

Negli Stati Uniti, l’esito del voto è altamente incerto. Tutto si deciderà negli swing states. La Harris punta soprattutto sulla difesa del diritto all’aborto delle donne. Si rivolge sia all’elettorato popolare democratico disaffezionato sia ai repubblicani “moderati”.

Moderati tra virgolette, ovviamente, perché Dick Cheney e sua figlia, e gli altri “repubblicani per Harris” non sono “moderati”: sono integralisti lungo le linee tradizionali dell’imperialismo statunitense, contrari in particolare all’isolazionismo di Trump e alla sua alleanza con Putin (secondo Bob Woodward, l’erede di Nixon Donald Trump da presidente ha consegnato documenti riservati alla Russia e ha telefonato a Putin sei volte dopo il 2020).

Per conquistare gli indecisi, Harris sta giocando al massimo la carta del raduno con i repubblicani anti-Trump. Sta guadagnando punti su questo fronte. È proprio questo che incoraggia Trump a intensificare la sua demagogia populista. Per vincere, ha bisogno non solo di fanatizzare la sua base MAGA, ma anche di conquistare nuovi strati, ben oltre gli indecisi. Si rivolge quindi alle persone più primitive, che non sanno nulla di politica. In primo luogo, giovani uomini bianchi (ma non solo!) di estrazione virilista, appassionati di “sport” estremi da combattimento, le Mixed Martial Arts (MMA).

In questo contesto, sarebbe estremamente stupido da parte della sinistra radicale mettere Harris e Trump sullo stesso piano. La sinistra, senza seminare la minima illusione su Harris, deve assolutamente unirsi alla mobilitazione per sconfiggere Trump e il suo progetto neofascista.

Deve farlo sotto la propria bandiera anticapitalista, femminista ed ecosocialista. Il dibattito sugli uragani dimostra la necessità di questa assoluta indipendenza della sinistra. In effetti, è sorprendente che Biden e Harris, nella loro risposta alle menzogne di Trump, non mettano in primo piano la denuncia del suo negazionismo climatico e del suo programma ultra-favorevole ai combustibili fossili (“I shall drill baby, drill”, Trivello baby, trivello). Anzi, non ne parlano.

Deve farlo sapendo che, in ogni caso, la battaglia continuerà anche dopo le elezioni. Questo è un punto importante. Se Trump vincerà, darà l’amnistia a quelli che chiama i “patrioti martiri” dell’assalto al Campidoglio (perché avrà bisogno di questi fascisti per le strade, per la caccia ai clandestini e per la lotta ai movimenti sociali – sindacati, femministe, ambientalisti). E se Trump sarà sconfitto… le sue ripetute dichiarazioni mostrano senza dubbio che tenterà un nuovo colpo di stato.

Non solo negli Stati Uniti, ma anche in Palestina, Iran, Ucraina e ovunque, non è esagerato dire che il futuro del mondo, il futuro delle lotte per l’emancipazione, è in gioco nelle prossime settimane negli Stati Uniti.

*commento apparso il 10 ottobre 2024 sulla pagina facebook di Daniel Tanuro.