Abbiamo già avuto modo di scrivere sul ruolo determinante del Credit Suisse nel progetto del Polo Sportivo e degli Eventi (PSE). La banca zurighese è riuscita a estendere il completo controllo sull’opera, a tal punto che è stata in grado di manovrare per realizzare un vero e proprio sovraprofitto. Infatti, non si è limitata a prestare i capitali necessari ad alimentare questa fantastica speculazione immobiliare. Addirittura, ha ottenuto la gestione di tutte le infrastrutture, esclusa l’Arena Sportiva. L’exploit risiede però nel fatto che è già pervenuta a trovare un inquilino altamente solvibile e pronto a pagare cifre elevatissime: la Città di Lugano, la quale si accollerà per 27 anni l’affitto per il Palazzetto dello Sport e per un periodo che potrebbe andare dai 25 ai 45 anni, l’affitto della Torre Est (amministrazione comunale) e il Blocco Servizi (polizia comunale). In questo senso, parlare di sovraprofitto è cosa assolutamente lecita. Sempre sotto il controllo del Credit Suisse cadono anche la Torre Ovest, l’Edificio Sud, l’Autosilo Nord e l’Edificio Ovest (i quattro palazzoni su via Trevano). Di quest’ultima infrastruttura, poco si sa perché fino al 18 dicembre 2020, non era ancora stata deposita una domanda di costruzione. Ma il costo sociale e finanziario dalla presa a carica degli interessi del Credit Suisse da parte del Municipio e dalla quasi totalità del consiglio comunale andrà oltre il costo sociale e finanziario diretto. Il PSE non è altro che una potente bomba a frammentazione…

Si precisa il sovraprofitto che realizzerà il Credit Suisse grazie alla generosità del Municipio di Lugano
All’opinione pubblica mancano molti elementi relativi al PSE. Infatti, nel Messaggio Municipale 10774 sono stati pubblicati solo i costi di costruzione dell’Arena Sportiva (che sarà gestita dal gruppo HRS Real Estate AG) e del Palazzetto dello Sport (che finirà nelle mani del Credit Suisse). Conosciuti i costi di costruzione e conosciuti gli affitti/leasing di queste due installazioni, è stato possibile calcolare il profitto di questi due gruppi privati. Però sconosciuti rimanevano i costi di costruzione della Torre Est e del Blocco Servizi. Grazie al fatto che siamo riusciti a visionare le domande di costruzione, ora è possibile fornire dati ancora più precisi sui sovraprofitti che realizzeranno gli investitori privati solo con la città di Lugano. Abbiamo riportato nella tabella qui a lato il dettaglio dei nostri calcoli. Da notare che rispetto al MM 10774, i costi di costruzioni per l’Arena Sportiva e per il Palazzetto risultano più bassi. Abbiamo integrato entrambe le opzioni. Ovviamente, un costo minore di costruzione significa un sovraprofitto maggiore per gli investitori privati, considerato che gli affitti/leasing rimangono invariati. Rispetto ai nostri calcoli precedenti, abbiamo integrato gli affitti definitivi – più elevati – della Torre Est e del Blocco Servizi. Infine, abbiamo calcolato il (super)guadagno del Credit Suisse per questi contenuti tenendo conto il contratto su 25 anni e quello su 45 anni. A oggi, il Municipio non si è ancora degnato di chiarire questo aspetto, non proprio secondario. Speriamo che qualcuno in consiglio comunale si ricordi di porre la domanda…
Ebbene, dalla nostra ricostruzione, resa complicata dell’elevato grado di variabili ancora da definire, appare evidente come nell’operazione ci siano solo due vincitori: il gruppo HRS Real Estate AG e, soprattutto, il Credit Suisse. Quest’ultimo incasserà come minimo 66,530 milioni in 27 anni, fino a un massimo di 141,690 milioni in 45 anni. Somme pazzesche. E questi profitti saranno garantiti da un unico pagatore: le cittadine e i cittadini di Lugano. Il conto che dovranno assumersi potrà situarsi da un minimo di 286,310 milioni di franchi – per un contratto di 27/25 anni -, fino a un massimo di 332,024 milioni di franchi, con un contratto di 27/45 anni. Non c’è che dire, l’esempio perfetto della difesa dell’interesse pubblico…
Qualcuno si pone il problema della legittimità della partecipazione del Credit Suisse?
La grande banca zurighese è stata l’ultimo investitore privato ad apparire nel progetto del PSE. La sua presenza, ingombrante, è stata svelata solo a fine dicembre 2020. Un segreto ben difeso che ne nasconde almeno un altro. Facciamo riferimento alla legittimità della partecipazione del colosso finanziario all’appalto per il PSE. Infatti, a pagina 5 delle Condizioni di concorso. Seconda fase – Fase di offerta, si legge che «alla fase 2 del concorso possono partecipare i gruppi selezionati al termine della fase di prequalifica, ossia i seguenti: Consorzio Pallone, costituito dalla società SPM SA, Manno (quale investitore) e Baugesellschaft Walter Hellmich GmbH, Dinstlaken (quale costruttore); Gruppo HRS, composta da HRS Investment AG, Frauenfel (quale investitore) e la società HRS Real Estate SA, Giubiasco (quale costruttore)». Continuando, il documento in questione esplicita che «Salvo modifiche da attuarsi secondo le disposizioni del paragrafo 2.6.2, la composizione dei gruppi deve rimanere quella della prequalifica». E il paragrafo citato recita che «modifiche alla composizione dei concorrenti ammessi sono di principio escluse. Eccezionalmente esse sono possibili solo per importanti motivi oggettivi (decesso, cessazione definitiva dell’attività, ristrutturazione ai sensi della LFus, ecc.)». Piuttosto chiaro. Non solo il Credit Suisse porta al guinzaglio il Municipio ricavando mostruosi profitti ma addirittura sembra piuttosto evidente che non poteva neppure partecipare al progetto PSE, essendo arrivato fuori tempo massimo. Qualche autorità prenderà posizione su questa questione piuttosto importante? Qualche ditino si leverà in consiglio comunale?

Gli interessi del Credit Suisse provocano anche pesanti costi indiretti…
Lo scenario è infatti ancora più pesante di quanto abbiamo descritto finora. Per capirlo, basta riflettere brevemente e collegare i pezzi di questo vasta speculazione capitalista. Il Credit Suisse si comporta come un cuculo che per deporre le sue preziose uova, scaraventa fuori dal nido quelle che già vi si trovano. Ci riferiamo a due aspetti troppo sottovalutati. La futura realizzazione dei contenuti speculativi, assolutamente inutili, amministrativi e abitativi del PSE ha determinato in maniera decisiva la necessità di trovare dei nuovi spazi per i campi necessari alle migliaia di giovani che praticano il calcio a Lugano. Tolto questo spazio per far posto agli interessi del Credit Suisse, il Municipio ha dovuto convergere sulla zona al Maglio. Ciò a determinato un costo supplementare, a carico della cittadinanza, di altri 36,835 milioni di franchi. Senza contare che per garantire il viavai con la nuova zona sportiva, sarà necessario ampliare il sistema dei trasporti pubblici. Un costo supplementare, di cui nessuno parla, che non sarà certamente assunto dalla “multinazionale bancaria” di Zurigo.
C’è poi la questione dei terreni. Tralasciando il fatto che ancora non sembra ci siano le autorizzazioni definitive per il cambio di pianificazione necessario a permettere la speculazione immobiliare, la costruzione di palazzoni abitativi e amministrativi rappresenta una pesante ipoteca sui futuri bisogni cittadini in materia di spazi non edificabili. Con il PSE si distruggerà la possibilità di poter rispondere all’evoluzione futura del bisogno di spazi verdi, di spazi per l’attività sportiva. E questo per permettere a delle imprese capitaliste d’incrementare i propri profitti, imponendo operazioni assolutamente inutili, anzi controproducenti, dal punto di vista dell’interesse pubblico. Con il PSE seppelliremo sotto una colata di cemento speculativo un pezzo pregiato di bene comune, il quale, forse, ci mancherà in futuro.
Questi non solo gli unici aspetti deleteri, indiretti ma pesanti, del PSE plasmato dal Credit Suisse, per rispondere esclusivamente ai suoi interessi e a quelli dei suoi azionisti. Riprenderemo la questione con altri contributi.
1. Non abbiamo defalcato i 440’000 franchi all’anno che il Municipio intende incassare per l’affitto dell’Arena Sportiva e del Palazzetto dello sport, in quanto abbiamo voluto sottolineare quanto la Città pagherà agli investitori privati.
2. E in questo senso ci chiediamo ancora perché per l’Arena Sportiva e il Palazzetto dello Sport non è stato chiesto nessun diritto di superficie? Perché il Municipio ha rifiutato di incassare 1 milione di franchi all’anno, equamente suddiviso fra il gruppo HRS Real Estate Ag e il Credit Suisse.