Negli scorsi mesi molti ci hanno chiesto come mai non era stato possibile ricondurre, in occasione delle elezioni comunali, l’alleanza tra Verdi e MPS che, nel corso della legislatura terminata in aprile, aveva espresso e praticato una politica di opposizione a quella neoliberale del Municipio, riuscendo, ogni tanto, a spuntarla su qualche tema particolare.
La risposta che avevamo dato, attenendoci a quanto emerso in modo più o meno pubblico, era la volontà dei Verdi di correre da soli per “ricostituire un partito ormai inesistente” a Bellinzona e per riqualificare il loro profilo politico che l’alleanza con l’MPS non consentiva.
Non avevamo creduto molto a quelle spiegazioni, ma non avevamo voluto polemizzare; in verità, pensavamo che l’esigenza di ricondurre anche i Verdi di Bellinzona (e i loro satelliti) nell’area “di una sana collaborazione di governo” (municipale o cantonale) fosse stata pilotata a livello cantonale, in particolare per tentare di eliminare gli ostacoli più significativi ai progressi del progetto rosso-verde cantonale. Appariva infatti a tutti incongrua la collocazione dei Verdi di Bellinzona all’opposizione (in controtendenza con tutti gli altri maggiori centri del Cantone), in particolare in una città guidata dal un sindaco PS.
Quella nostra interpretazione ha ora ricevuto conferma. La recente seduta del Consiglio Comunale di Bellinzona ha visto i Verdi (così come tutte le altre forze che in passato, da “destra” o da “sinistra” avevano espresso qualche apparente velleità di opposizione) approvare i conti Consuntivi 2023. La sola opposizione è rimasta quella dell’MPS.
Si tratta di un novità dal punto di vista politico. E non solo per il voltafaccia rispetto al Preventivo 2023 (vi erano stati 8 voti contrari, tra i quali quelli dei 5 membri presenti del gruppo Verdi-MPS), ma perché il Consuntivo 2023 rappresenta il punto più alto di una politica neoliberale condotta dal Municipio nella legislatura 2021-2024, sempre approvata dai partiti presenti in Municipio e contro la quale, con coerenza e determinazione, si era battuta l’opposizione MPS-Verdi.
Gli elementi di questa politica sono uguali dappertutto e a tutti i livelli istituzionali: vanno dalla difesa a oltranza del pareggio di bilancio ad una politica sistematica di contenimento e diminuzione della spesa pubblica; dal sistematico scostamento tra entrate preventivate e poi a consuntivo (in modo da giustificare una “prudenza” nella politica della spesa pubblica) ad una politica sociale quasi assente (asili nido, prestazioni sociali, strutture sociali parascolastiche, etc.) e inadeguata rispetto ai bisogni; dall’aumento dei costi per le famiglie indotti direttamente dalle politiche municipali (aumento tasse sui rifiuti, aumento tariffe elettriche, etc.) ad una passività totale rispetto alle dinamiche economiche (macroscopica l’assenza di interventi a sostegno del piccolo commercio se confrontata alla benevolenza mostrata verso la grande distribuzione); dalla incapacità di rispondere ai bisogni dei giovani ad una totale mancanza di una politica ambientale e di difesa del territorio. Tutto ciò si è concretizzato in avanzi di esercizio (più di 10 milioni in tre anni e uno scostamento tra Preventivi e Consuntivi di oltre 26 milioni) che hanno spinto verso una tesaurizzazione nella politica finanziaria, come se il fine della politica finanziaria della città fosse l’accumulazione di risparmi (oltre 66 milioni di capitale proprio a fine 2023, con un incremento in tre anni di oltre il 40%!).
Su questi punti, nella scorsa legislatura, il gruppo MPS-Verdi aveva sviluppato una critica complessiva, precisa, fondata su punti di vista radicalmente diversi rispetto alle politiche sociali e finanziare perseguite, mettendo in evidenza la necessità di dare risposte adeguate ai bisogni e alle attese delle cittadine e dei cittadini.
Ora siamo al voltafaccia totale, sottolineato con piacere dalla maggioranza social-liberale, in particolare nel rapporto della commissione della gestione laddove si afferma: “In conclusione abbiamo motivo di credere che le premesse per un lavoro collegiale e costruttivo ci siano tutte, già per il fatto che questo rapporto è sottoscritto da tutte le commissarie e tutti i commissari ed è stato stilato in un clima collaborativo e propositivo”. E non ha caso il sindaco Branda ha sottolineato con piacere il sostegno al Consuntivo dei Verdi che non si vedeva da anni.
L’MPS continuerà, coerentemente con la politica perseguita negli ultimi anni, a sviluppare una politica di opposizione e a presentare proposte come in passato (dai trasporti pubblici gratuiti al miglioramento delle condizioni del personale comunale, dalla richiesta di una moratoria sulle tariffe elettriche a una potenziamento dei servizi sociali e della politica verso gli anziani, per non richiamare che alcuni degli aspetti principali).
Bellinzona merita davvero di continuare ad avere un’opposizione di sinistra alla politica neoliberale.
*una versione breve di questo articolo è apparsa sul quotidiano La Regione: https://www.laregione.ch/i-contributi/i-dibattiti/1765517/politica-opposizione-verdi-bellinzona-neoliberale