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Dopo i dubbi espressi sulle recenti nomine alla testa della SIMS (vedi anche articolo su questo sito) i deputati dell’MPS, sviluppando quelle critiche, pongono dieci domande al governo attraverso un’interrogazione parlamentare inoltrata oggi. (Red)

Sta suscitando molta discussione nel mondo della scuola la decisione del Consiglio di Stato, con la formula della codirezione, di nominare Désirée Mallè e Mattia Pini alla testa della SIMS (sezione insegnamento medio superiore) in sostituzione del prof. Daniele Sartori che andrà in pensione.

La cosa che ha maggiormente colpito coloro che hanno commentato la decisione del governo è la mancanza di esperienza di insegnamento nelle scuole medie superiori (SMS) che si desume dalla lettura dei brevi curricula forniti dal comunicato del governo.

Certo, i due nominati hanno esperienza di insegnamento, in particolare nel settore della formazione professionale; ma, si converrà, che tale esperienza è di gran lunga diversa (per metodo, forme e contenuti) dall’esperienza che si può maturare in anni di insegnamento nelle SMS.

Inoltre, al di là di questo a nostro modo di giudizio importante requisito, abbiamo potuto appurare che vi erano altri importanti requisiti (specifici ad un posto di direzione come quello della SIMS); in particolare:

– una “pluriennale e riconosciuta esperienza di gestione nel settore della scuola”,

– una “pluriennale esperienza di gestione amministrativa e del personale”

– un’ “esperienza consolidata nella gestione di progetti e nella conduzione di gruppi di lavoro”.

Pur comprendendo la necessità di una comunicazione sintetica, nel comunicato del governo non vi è indicazione alcuna che i due prescelti siano in possesso di questi importanti requisiti.

Naturalmente anche sulla fissazione dei requisiti richiesti, in particolare, ad esempio, sul fatto che una pluriennale esperienza di insegnamento nel settore medio-superiore non sia stata ritenuta necessaria.

Questo ultimo aspetto a noi pare fondamentale, nella misura in cui le SMS vivono un momento importante, caratterizzato dall’introduzione, con l’anno scolastico 2024/2025, del nuovo piano degli studi, scaturito dalla revisione dell’Ordinanza federale di maturità che entrerà in vigore il 1° agosto 2024, ed alla quale il Ticino dovrà adattarsi al più tardi entro l’anno scolastico 2028/2029 in quanto dal 2032 le nuove disposizioni federali dovranno essere rispettate. 

Va poi aggiunto che il contesto delle SMS è caratterizzato da una preoccupante tendenza ormai assestatasi da anni: altissimi tassi di bocciatura (tra primo e secondo anno si perdono per strada più della metà degli studenti che hanno iniziato un percorso di studio nella SMS). Si tratta di un indizio drammatico delle difficoltà che vive questo ordine di scuola e alle quali non ci pare di aver fin qui visto nemmeno un inizio di riflessione per tentare di mettere in luce le ragioni di questa sicuramente anomala situazione, né, evidentemente, di abbozzare qualche inizio di risposta.

A noi pare che questo tema, nel contesto della applicazione dei piani di studio, debba trovare la massima attenzione; e pensiamo che persone che possono vantare una esperienza concreta con l’insegnamento nelle SMS siano nella condizione migliore per affrontarlo, coordinando la riflessione.

Infine,  ci pare decisiva la provenienza dei due prescelti da ambienti che, per comodità, possiamo definire fortemente marcati dal pedagogismo e dal cosiddetto insegnamento per competenze che da anni spopola nella scuola ticinese. Se li abbiamo letti bene, la novità dei piani di studio per la scuola media superiore consiste propria nell’adozione (seppur in forma un po’ “mascherata”) della centralità dell’insegnamento per competenze. I percorsi e le attività formative dei due nuovi capo-sezione ne sono una conferma (entrambi sono stati docenti di didattica disciplinare presso la Scuola universitaria federale per la formazione professionale (SUFFP) e docenti di italiano presso il Dipartimento formazione e apprendimento/Alta scuola pedagogica (DFA/ASP) ).

La scelta di questi due docenti alla testa della SIMS ci pare privilegiare, dal punto di vista della impostazione metodologica e didattica, un orientamento che non crediamo sia condiviso dalla grande maggioranza dei docenti delle SMS.

Alla luce di queste considerazioni chiediamo alcune delucidazioni al governo:

1.Quanti sono stati i partecipanti al concorso per la direzione della SIMS

2. Abbiamo potuto constatare che la scadenza del concorso è stata prolungata: per quali ragioni? Quanti erano i candidati alla fine del primo termine di concorso?

3. I due prescelti avevano già inoltrato la propria candidatura entro il primo termine di scadenza del concorso?

4. Quanti tra i candidati potevano vantare una pluriennale esperienza di insegnamento nelle SMS

5. Tra i candidati quanti erano coloro ritenuti in possesso dei requisiti sopra menzionati, e in particolare:

– una “pluriennale e riconosciuta esperienza di gestione nel settore della scuola”,

– una “pluriennale esperienza di gestione amministrativa e del personale”

– un’ “esperienza consolidata nella gestione di progetti e nella conduzione di gruppi di lavoro”.

6. I due prescelti sono in possesso dei requisiti indicati al punto 5? ? Se sì, entrambi li hanno tutti e 3, oppure solo uno dei due?

7. Quanti candidati/e erano in possesso dei requisiti richiamati al punto 5? Quanti di loro potevano vantare una pluriennale esperienza di insegnamento nelle SMS?

8. Da chi era composta la commissione che ha condotto le audizioni dei candidati? Quali attività svolgono esattamente all’interno della scuola? Chi ha scelto i membri della commissione? Al suo interno, vista l’importanza della nomina, vi erano persone con profili accademici in grado di valutare i candidati e le candidate?

9. Come si è svolto il processo di selezione e quanti candidati/e sono stati sentiti nelle diverse fasi del processo?

10. Considerata la scadenza data dall’ordinanza federale, il Consiglio di Stato non reputa che sarebbe stato meglio nominare qualche candidato/a che già conosce e opera in questo settore?