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Il 13 settembre, 33.000 lavoratori della Boeing hanno iniziato lo sciopero negli stabilimenti di Washington, Oregon e California, bloccando la produzione del Boeing 737 e di altri aerei, in un’azione festosa, determinata e arrabbiata, con musica a tutto volume, clacson e fuochi d’artificio sparati nel cielo. Lo sciopero dell’Associazione internazionale dei macchinisti (IAM), il più grande dell’anno finora, riguarda principalmente i salari e le pensioni.
La Boeing ha offerto ai lavoratori un aumento di stipendio del 25%, ma il 94,6% ha rifiutato il contratto e il 96% ha votato a favore dello sciopero. Il sindacato chiede un aumento salariale del 40% e il ripristino delle pensioni.
Adam Vogel, lavoratore della Boeing, ha definito “spazzatura” l’aumento del 25%. “Non abbiamo avuto un aumento per 16 anni”.
Il costo della vita nello Stato di Washington, dove si trova la maggior parte degli stabilimenti Boeing, è più alto del 17% rispetto alla media nazionale, e anche i costi degli alloggi in Oregon e California sono elevati.
Gli scioperanti hanno portato cartelli fatti a mano con scritto “Contratto storico un corno” e “Avete visto i prezzi delle case?”. La canzone del momento era “We’re Not Going to Take It Anymore” dei Twisted Sisters.
I salari non sono l’unico problema. I lavoratori vogliono anche il ripristino delle loro pensioni. Dieci anni fa, la Boeing, come la maggior parte delle aziende americane, ha messo fine al suo piano pensionistico basato su una rendita fissa e lo ha sostituito con un 401(k) basato sugli investimenti, il che significa che i pagamenti della pensione possono variare in base ai rendimenti degli investimenti.
Boeing è uno dei due maggiori produttori di aeromobili al mondo, insieme all’europea Airbus, e ognuno di loro vende circa 5’500 aerei all’anno. Ma negli ultimi cinque anni Airbus ha venduto più aerei e Boeing ha avuto una serie di problemi disastrosi, in particolare nell’ultimo periodo. Due aerei di linea 737 Max dell’azienda si sono schiantati nel 2018 e nel 2019, uccidendo 346 persone. Nel gennaio di quest’anno, una porta è esplosa su un Boeing 737 Max. E, più recentemente, la capsula spaziale Boeing Starliner non ha potuto essere utilizzata per far rientrare due astronauti dallo spazio perché i meccanismi dei suoi propulsori si sono rotti. La Boeing non realizza profitti da sei anni.
Durante lo sciopero – che potrebbe essere lungo – i lavoratori riceveranno una retribuzione di 150 dollari a settimana, che non è molto. Alcuni analisti prevedono che lo sciopero durerà fino a metà novembre. Nel 2008, uno sciopero alla Boeing durò otto settimane e costò all’azienda circa 100 milioni di dollari al giorno.
Poco prima dello sciopero, mercoledì, il presidente della Boeing Kelly Ortberg ha inviato un messaggio ai lavoratori, esortandoli ad accettare il contratto: “Non è un segreto che la nostra azienda stia attraversando un momento difficile, in parte a causa dei nostri stessi errori commessi in passato. So che possiamo rimetterci in carreggiata, ma uno sciopero metterebbe a rischio la nostra svolta comune, eroderebbe ulteriormente la fiducia dei nostri clienti e danneggerebbe la nostra capacità di determinare il nostro futuro insieme”. I membri dello IAM non si sono tirati indietro e hanno respinto a grande maggioranza l’ipotesi di accordo.

Boeing, lo IAM e i mediatori federali hanno ripreso i negoziati.

Il governo statunitense ha un forte interesse economico nello sciopero, perché la Boeing è un’azienda molto importante, ma anche per altri motivi. Boeing produce jet da combattimento, bombardieri ed elicotteri per l’esercito statunitense e collabora con l’esercito per la manutenzione degli aerei. La divisione Defense, Space & Security (BDS) di Boeing produce satelliti, veicoli spaziali, razzi e armi.
Per vincere questo sciopero, lo IAM conta sulla solidarietà della Society of Professional Engineering Employees in Aerospace (SPEEA), che conta 16’000 membri che lavorano alla Boeing nello Stato di Washington e che si sono impegnati a non svolgere il lavoro dei macchinisti in sciopero. In passato, i camionisti del Teamsters si sono rifiutati di attraversare i picchetti per effettuare le consegne alla Boeing. I lavoratori della Boeing hanno accolto lo sciopero con entusiasmo e sono determinati a vincere. (17 settembre 2024)