Tempo di lettura: 3 minuti

Tramite i suoi rappresentanti in Consiglio Comunale a Bellinzona, l’MPS interpella il Municipio per fare il punto sulla situazione creatasi in seno all’ACB, con i riflessi nei rapporti tra società e città. (Red)

*****************


ACB e Città di Bellinzona

I destini della città e quelli dell’Associazione calcio Bellinzona sono da sempre uniti. Non solo per la passione sportiva, ma perché una squadra di calcio, soprattutto in una città come Bellinzona, raccoglie anche la storia di questa città, sviluppa un rapporto con i suoi abitanti, in particolare con il settore giovanile, attraverso il quale passano i figli di centinaia e centinaia di famiglie. Detto in altri termini, una squadra di calcio – al di là del giudizio che si può dare sulla evoluzione di questo sport, non sempre positiva – rappresenta un attore nel tessuto sociale.

L’autorità politica deve quindi, a nostro avviso, seguirne costantemente l’evoluzione, non solo per i punti di contatto tra la società e l’amministrazione della città (stadio di calcio comunale, attività sportive dei giovani, attività di società come quelle di atletica, etc.), ma anche perché il comportamento di questa società influenza l’immagine della città, sia tra gli stessi cittadini e cittadine di Bellinzona, sia nel resto del Cantone.
Da questo punto di vista non si può negare che vi sia, ormai da tempo, una disaffezione di quella parte della popolazione che segue le vicende sportive, e in particolare dell’ACB, da quando si è affermata la gestione Bentancur.
Tanto per citare un dato: tra la stagione 2022/2023 e la stagione 2023/2024 la media degli spettatori è calata del 27% (passando da 1’144 a 836); una tendenza che, sulla base dei dati della prima parte del campionato in corso, sembra confermarsi e approfondirsi, seppur di poco). Un declino e una disaffezione che, a nostro modo di vedere, non hanno nulla a che vedere con i risultati sportivi della squadra.
Le ultime vicende, che hanno occupato le pagine dei giornali, sembrano prospettare una tendenza nella quale l’attuale gruppo dirigente dell’ACB , in particolare la holding di controllo della prima squadra, vorrebbe estendere il proprio controllo a tutta l’attività dell’ACB, anche a quell’attività giovanile che, dopo il collasso dell’esperienza Giulini, aveva permesso – grazie anche alla propria indipendenza finanziaria ed amministrativa – di garantire la continuità dell’ACB.

Facendo il punto sulla situazione, La Regione di Venerdì 4 ottobre, scriveva: “ Cambio di progetto dunque. Cosa significa? Quali le conseguenze prevedibili, oltre al cambio della guardia? «Municipio ed Ente Sport sono preoccupati», taglia corto il vicesindaco Fabio Käppeli fermando qui la sua dichiarazione. Anche perché, ricordiamo, i rapporti fra autorità e vertici granata si sono arricchiti recentemente di richiami all’ordine verso Bentancur per le sue intemperanze estive sulla gestione dei campi e di un precetto esecutivo all’indirizzo della Sa per il mancato pagamento dell’affitto annuo dello stadio comunale pari a 50’000 franchi (cifra che la Sa si è impegnata a saldare, ma non l’ha ancora fatto).”.

Dichiarazioni e silenzi che non possono non preoccupare. Alla luce di queste considerazioni chiediamo:

1.Quali sono le ragioni per le quali il Municipale Fabio Käppeli, vicesindaco e responsabile del dicastero sport, si è dichiarato “preoccupato”?

2.Il Municipio intende prende posizione o intervenire rispetto agli scenari che si vanno delineando in merito al futuro dell’attività del settore giovanile dell’ACB?

3. Quali implicazioni potrà avere (se ne avrà) il nuovo assetto nei rapporti tra ACB e città dal punto di vista della gestione delle strutture sportive (affitto stadio, manutenzione, etc.). È possibile avere, su questo punto, un riassunto dal quale emergano in modo chiaro i flussi di impegni amministrativi e finanziari tra la città e l’ACB?

4. Quando si pensa che, verosimilmente, la SA salderà il debito che ha nei confronti della città?