Iran. I socialisti rivoluzionari si esprimono contro la guerra

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Pubblichiamo qui di seguito una dichiarazione del Partito Hekmatista (Linea Ufficiale), noto anche come Partito Comunista-Operaio dell’Iran – Hekmatista (Linea Ufficiale). La corrente hekmatista/comunista-operaia, che oggi comprende diverse organizzazioni, ha origine da una scissione del Partito Comunista Iraniano avvenuta nel 1991 ad opera di un gruppo di militanti guidati da Mansoor Hekmat.

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L’attacco dei leader bellicisti di Israele contro l’Iran*

Nelle prime ore di venerdì 13 giugno 2025, il governo fascista e bellicista di Israele, con il pretesto della “minaccia di un Iran nucleare e della sicurezza di Israele”, ha lanciato attacchi generalizzati contro decine di basi militari e nucleari, nonché contro quartieri residenziali, in diverse città dell’Iran, tra cui Teheran, Shiraz, Isfahan, Kermanshah e Tabriz. Oltre alla morte di diversi comandanti militari della Repubblica islamica, questi attacchi hanno anche ucciso e ferito centinaia di civili innocenti.

Il governo israeliano ha annunciato che “questi attacchi continueranno per tutto il tempo necessario”, il che costituisce una dichiarazione ufficiale della sua politica volta a trascinare l’intera regione in un’era buia e pericolosa. Questi attacchi, come quelli di Israele contro Gaza, il Libano e la Siria, e il massacro di centinaia di migliaia di innocenti, non sarebbero stati possibili senza l’approvazione e la cooperazione del governo americano, il sostegno delle potenze occidentali e il silenzio dei loro rivali internazionali; essi sono direttamente responsabili delle conseguenze di questa barbarie e impudenza dello stato di Israele, così come del massacro di persone innocenti in Iran.

La risposta dell’Iran agli attacchi missilistici contro vari obiettivi militari e residenziali in Israele e il proseguimento degli attacchi di rappresaglia segnano l’inizio di una guerra la cui portata, estensione e futuro sono sconosciuti, così come le perdite umane e le conseguenze pericolose e devastanti per il popolo iraniano e la regione.

Il governo fascista e avventurista israeliano cerca da tempo di scatenare una guerra su larga scala nella regione, con l’aiuto e il sostegno degli Stati Uniti, per salvarsi da una situazione di stallo militare e politico, da crisi interne, dall’isolamento internazionale e dalla crescente condanna mondiale del suo genocidio in Palestina.

Oggi, il popolo iraniano sta pagando con la vita e la sicurezza la disperazione e la crisi di Israele. Le vuote scuse di Israele riguardo alla “minaccia nucleare iraniana” e alla “sicurezza di Israele”, così come le minacce di Trump contro l’Iran, del tipo “o accettate le mie condizioni di negoziazione o sarete attaccati militarmente”, e le provocazioni di Regno Unito, Francia e Germania con il pretesto del “pericolo nucleare”, hanno gettato le basi per questa guerra. L’aggressione sfrenata di Israele, il suo totale disprezzo degli accordi e delle leggi internazionali e la sua impunità di fronte al bellicismo, al genocidio in Palestina, agli attacchi contro il Libano e la Siria, all’occupazione di alcune parti di questi paesi e ora agli attacchi contro l’Iran, non sarebbero stati possibili senza il sostegno e la partecipazione dei governi occidentali a questi crimini. In tutto il mondo, i popoli in cerca di libertà si sono giustamente ribellati contro questa aggressione sfrenata, questo genocidio e tutti coloro che ne sono responsabili, da Israele agli Stati Uniti e all’Europa.

In Iran, gli iraniani in cerca di libertà lottano quotidianamente per il rovesciamento rivoluzionario della Repubblica islamica e per porre fine alla povertà, all’oppressione e alla tirannia, al fine di garantire una vita dignitosa. L’attacco israeliano contro l’Iran e lo scoppio della guerra costituiscono un duro colpo per questo movimento di libertà nella sua lotta contro la Repubblica islamica. Al di là delle conseguenze devastanti di questa guerra per il popolo iraniano e la regione, indipendentemente dall’entità dei danni che infligge alla Repubblica islamica, e oltre a instaurare la paura e il rischio di nuove sofferenze per il popolo iraniano, essa rafforza la capacità della Repubblica islamica di reprimere le manifestazioni a favore della libertà. Il popolo iraniano, nella sua lotta per liberarsi dalla Repubblica islamica, non ha bisogno dei carnefici di Gaza, uno degli stati più criminali della storia dell’umanità, uno stato che massacra il popolo palestinese oppresso da 70 anni e che oggi è la principale fonte di insicurezza nella regione.

In questa situazione, la Repubblica islamica, con il pretesto della “legittima difesa” e dell’“integrità territoriale dell’Iran” e attraverso una propaganda nazionalista e patriottica, cerca non solo di attirare i nazionalisti iraniani dalla sua parte, sia all’interno che all’esterno del paese, ma anche di giustificare la povertà, le privazioni, l’inflazione, la mancanza di diritti, il militarismo e i suoi crimini contro il popolo iraniano. Cerca di sfruttare queste condizioni per reprimere le manifestazioni di massa della classe operaia, delle donne e dei più poveri, e di far pendere la bilancia del potere a favore della propria sopravvivenza e di imporre la disperazione alla società. Le prime vittime della guerra, dei bombardamenti e di un clima di guerra, paura e insicurezza sono i rivoluzionari e i sostenitori della libertà. L’azione criminale di Israele pone di fatto la classe operaia e il popolo iraniano in cerca di libertà in una situazione ancora più sfavorevole, pericolosa e incerta nei confronti della Repubblica islamica.

Allo stesso tempo, mentre Israele attacca l’Iran e uccide innocenti a Teheran e in altre città, mentre la paura e l’ansia si diffondono in tutto il paese, una parte dell’opposizione filo-israeliana alla Repubblica islamica riprende con gioia il messaggio di Netanyahu, definendolo la «salvezza» del popolo iraniano. Essi vedono in questo la migliore occasione per «liberare l’Iran»«riprendere il controllo dell’Iran» o provocare una «rivoluzione» e il «rovesciamento della Repubblica islamica», promettendo «libertà per l’Iran» al prezzo di trasformare Teheran in un’altra Beirut. Queste forze hanno una vergognosa storia di sostegno a tutte le politiche e le azioni reazionarie e antipopolari dei reazionari mondiali o regionali, dalle invasioni militari alla trasformazione dell’Iran in un’altra Siria, in nome dell’opposizione alla Repubblica islamica. Queste forze sono della stessa pasta della reazione islamica e del fascismo israeliano. Si sono storicamente opposte a qualsiasi cambiamento umano progressista e sono nemiche dirette della libertà, della sicurezza e del benessere del popolo iraniano.

Il Partito Hekmatista (Linea Ufficiale), insieme alla classe operaia, alle donne e agli strati svantaggiati della società, non solo condanna l’attacco militare americano-israeliano, ma si oppone anche alla guerra e alla sua escalation e chiede l’immediata cessazione dei contrattacchi. Al fianco del popolo iraniano in cerca di libertà, condanniamo anche qualsiasi attacco da parte della Repubblica Islamica alla vita, alla sicurezza e ai mezzi di sussistenza della popolazione con il pretesto della “guerra con Israele” e della “legittima difesa”, e ci opporremo a questi attacchi con tutti i mezzi.

Il Partito Hekmatista (Linea Ufficiale) invita tutte le organizzazioni e raggruppamenti operai, libertari, in difesa dei diritti umani, contro la guerra e contro la criminalità di tutto il mondo a protestare contro la guerra, contro Israele e i suoi sostenitori, e a difendere il popolo iraniano e quelli della regione.

*articolo apparso su hekmatist.com

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