Paese: Nicaragua

Nicaragua. Una petizione a sostegno di Henry Ruiz, vittima della repressione del regime

Dall’8 marzo, la polizia di Daniel Ortega e Rosario Murillo ha posto agli arresti domiciliari Henry Ruiz, il “comandante Modesto”, figura storica della rivoluzione sandinista.Negli anni ’70, “Modesto” partecipò alla...

Nicaragua | Quarant’anni dopo, fra rivoluzione e dittatura

Nel quarantesimo anniversario della rivoluzione popolare sandinista non posso liberarmi da sentimenti contraddittori che mi derivano dall’essere stata protagonista, e storica, di quegli avvenimenti che posero fine alla dittatura di...

La vittoria di Bolsonaro salutata da Abdo Benitez e Daniel Ortega

La vittoria elettorale, il 28 ottobre, di Jair Bolsonaro Messias ha fatto scattare i messaggi tradizionali di congratulazioni da parte dei leader del Sud America. Tanto più che la svolta...

Nicaragua: a fianco di Oscar René Vargas e della rivolta popolare

La ribellione popolare e pacifica che è emersa in Nicaragua dal 18 aprile 2018 è stata fortemente repressa dal governo del presidente Daniel Ortega e dal vicepresidente Rosario Murillo, sua...

Nicaragua | Alle radici del regime di Daniel Ortega e di Rosario Murillo

La repressione esercitata dal regime nei confronti di coloro che protestano in piazza contro le brutali politiche neoliberali è uno dei motivi che inducono vari movimenti sociali a condannare il...

La sinistra ed il Nicaragua: i silenzi che uccidono

Senza etica, la sinistra non è nulla. Né il programma, né i discorsi e ancor meno le intenzioni hanno un qualsivoglia valore se non si fondano sulla verità, sul rispetto...

Dichiarazione urgente per il Nicaragua

Con questo documento, in qualità di intellettuali, militanti sociali, universitari-e, vogliamo esprimere la nostra ferma condanna di fronte alla violenza politica esercitata dallo Stato e alla violazione dei diritti umani...

Nicaragua. “Malgrado i militari: continuiamo! Mobilitazione permanente e coordinata del popolo, attraverso l’unità d’azione”

Comunicato dell’Articulación de movimientos sociales y OSC Nicaragua • Malgrado l’attacco – a metà mattinata del 13 luglio 2018, dell’Università nazionale autonoma del Nicaragua (UNAN) di Managua e degli studenti...

Nicaragua, i giorni pericolosi della paura

Un salto qualitativo nella repressione. Sempre più difficile un dialogo, inaccettabile per chi occupa le strade e conta i morti; triste, penoso e poco utile il sostegno a Daniel Ortega...

Ay Nicaragua, Nicaragüita!

“Come fare a non diventare fascista anche quando (soprattutto quando) uno crede di essere un militante rivoluzionario?” La frase di Michel Foucault descrive alla perfezione la situazione che vive il...

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Italia. Contrastare la legge finanziaria. La prospettiva dello sciopero generale. Unità sindacale e unità della classe lavoratrice

New York – Mamdani. Le lezioni di una vittoria e le battaglie che ne seguiranno

Il Medio Oriente e il capitalismo fossile: petrolio, militarismo e ordine mondiale

In poche parole

Cambiare cassa malati. Una soluzione, ma per chi?

Di fronte all’ennesimo aumento dei premi, la risposta sembra sempre la stessa: cambiare cassa. È il consiglio che ripetono governo, media, associazioni dei consumatori e consulenti, presentandolo come la strada più semplice per risparmiare.
Ma funziona davvero per tutte e tutti?
I dati pubblicati dall’Ufficio federale della sanità pubblica dicono altro. Tra il 2022 e il 2023 solo l’8,9% degli assicurati ha cambiato cassa: per loro la riduzione dei premi è stata in media inferiore all’1%, mentre chi è rimasto fedele ha subito un aumento del 6,6%.
E chi riesce a guadagnarci? Soprattutto i giovani: oltre il 10% tra i 26 e i 40 anni ha cambiato cassa, ma la quota scende sotto il 2% tra gli over 71. A pesare è anche la franchigia: il 14,4% di chi ha scelto quella massima di 2’500 franchi ha cambiato assicuratore, contro il 6-7% di chi ne ha una più bassa. Infine, le spese sanitarie: più del 10% di chi spende meno di 1’000 franchi all’anno ha cambiato cassa, contro meno del 5% di chi supera i 10’000.
Il cambio di cassa premia chi è giovane, sano e spende poco, mentre penalizza gli anziani e i malati cronici, frenati dalla burocrazia o dal timore di complicazioni nell’accesso alle cure. Risultato: il mercato dei cambi non rafforza la solidarietà, ma la indebolisce, ampliando la distanza tra chi gode di buona salute e chi ha più bisogno di cure. Alla faccia della solidarietà tra giovani e meno giovani, tra sani e malati che dovrebbe essere alla base della LAMal.

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