Tema caldo: Crisi mondo arabo

Israele. I tamburi di guerra nel sud del Libano preludono a una guerra totale?

Le ultime settimane hanno visto una forte escalation nello scambio di tiri tra la resistenza libanese e le forze israeliane nel sud del Libano/territori a Nord dello stato sionista. Questa...

Cosa c’è dietro il “conflitto” tra Biden e Netanyahu?

Se fosse necessaria un’ulteriore prova dei limiti della tradizionale “democrazia rappresentativa”, la scena politica israeliana offre un esempio eccellente. Sebbene l’Operazione Al-Aqsa Flood abbia cambiato il clima politico israeliano a scapito di...

Come Biden si è trasformato in una colomba

Così, dopo otto mesi di genocidio con bombardamenti intensivi su aree palestinesi densamente popolate, che hanno finora causato la morte di quasi cinquantamila persone, tra quelli che sono stati contati...

La tregua a Gaza e i dilemmi di Netanyahu e Hamas

Dalla fine della scorsa settimana, le notizie relative alla guerra genocida in corso nella Striscia di Gaza sono state oscurate dal progetto di tregua che il presidente degli Stati Uniti...

Anche se dovesse evitare la guerra civile, Israele va verso una crisi cataclismatica

Nel luglio 2021, commentando gli avvertimenti profetici formulati da Albert Einstein già nel 1948 sul futuro disastroso di Israele, abbiamo concluso il nostro testo con quella che era un’osservazione e,...

A Lugano, in centinaia a sostegno del popolo palestinese

Alcune centinaia di persone hanno partecipato oggi ad una manifestazione organizzata dal CUSP (il coordinamento Palestina attivo in Ticino) a sostegno del popolo palestinese. Slogan hanno scandito rivendicazioni (via l’esercito...

Immoralità e doppiezza israeliane: dall’affondamento della USS Liberty al criminale bombardamento di Rafah

Pubblichiamo un interessante articolo di Melvin A. Goodman, del Center for International Policy e professore alla Johns Hopkins University, ex analista della CIA, autore di numerosi volumi sullo spionaggio e...

Rafah e El Fasher: guerra genocida e dovere di solidarietà

Mentre l’esercito israeliano sta completando i preparativi per attaccare la città di Rafah, che ha ospitato più della metà della popolazione di Gaza dopo il suo sfollamento da altre aree...

I palestinesi parlano il linguaggio della violenza insegnato loro da Israele

Le uccisioni indiscriminate di israeliani da parte di Hamas e di altre organizzazioni di resistenza palestinese, il rapimento di civili, la raffica di razzi su Israele, gli attacchi dei droni...

La controffensiva di Hamas di ottobre: un primo commento

La controffensiva lanciata da Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, il giorno dopo il 50° anniversario di un altro attacco arabo a sorpresa contro Israele – la guerra dell’ottobre...

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Palestina. Riconoscere il popolo prima dello Stato

Ricordando Fausto Amodei. Un invito all’ascolto di una lezione di storia

Perché i paesi BRICS non denunciano il genocidio in corso a Gaza

In poche parole

Cambiare cassa malati. Una soluzione, ma per chi?

Di fronte all’ennesimo aumento dei premi, la risposta sembra sempre la stessa: cambiare cassa. È il consiglio che ripetono governo, media, associazioni dei consumatori e consulenti, presentandolo come la strada più semplice per risparmiare.
Ma funziona davvero per tutte e tutti?
I dati pubblicati dall’Ufficio federale della sanità pubblica dicono altro. Tra il 2022 e il 2023 solo l’8,9% degli assicurati ha cambiato cassa: per loro la riduzione dei premi è stata in media inferiore all’1%, mentre chi è rimasto fedele ha subito un aumento del 6,6%.
E chi riesce a guadagnarci? Soprattutto i giovani: oltre il 10% tra i 26 e i 40 anni ha cambiato cassa, ma la quota scende sotto il 2% tra gli over 71. A pesare è anche la franchigia: il 14,4% di chi ha scelto quella massima di 2’500 franchi ha cambiato assicuratore, contro il 6-7% di chi ne ha una più bassa. Infine, le spese sanitarie: più del 10% di chi spende meno di 1’000 franchi all’anno ha cambiato cassa, contro meno del 5% di chi supera i 10’000.
Il cambio di cassa premia chi è giovane, sano e spende poco, mentre penalizza gli anziani e i malati cronici, frenati dalla burocrazia o dal timore di complicazioni nell’accesso alle cure. Risultato: il mercato dei cambi non rafforza la solidarietà, ma la indebolisce, ampliando la distanza tra chi gode di buona salute e chi ha più bisogno di cure. Alla faccia della solidarietà tra giovani e meno giovani, tra sani e malati che dovrebbe essere alla base della LAMal.

eventi

La scuola sotto pressione

27 Settembre 2025
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Manifestazione PALESTINA

27 Settembre 2025
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BELLINZONA – Largo Elvezia