Migliaia di persone hanno marciato contro la transfobia al Paris Pride di sabato. Alla vigilia delle elezioni legislative, ci hanno anche ricordato il pericolo per le persone LGBTQIA+ di fronte a un governo guidato dall’estrema destra.
Lo scioglimento ha stravolto tutti i calendari. Inoltre, la Marcia dell’Orgoglio di Parigi si è svolta in un momento molto particolare: alla vigilia delle elezioni politiche e di una possibile vittoria del Rassemblement National (RN).
Sabato, migliaia di persone hanno marciato da Porte de la Villette (19° arrondissement) a République (11° arrondissement) per celebrare le identità delle persone LGBTQIA+ e per sottolineare la necessità di lottare contro ogni forma di oppressione transfobica. “Contro la transfobia: trans-solidarietà” è lo slogan scelto quest’anno da Inter-LGBT.
Prima che la marcia prendesse il via, intorno alle 13.00, nel 19° arrondissement di Parigi, un gruppo di -estrema destra ha fatto irruzione sulla scena a sorpresa, ricordando la posta in gioco. Un Ex-membro di Reconquête (1), l’attivista di estrema destra Mila e un piccolo gruppo hanno affrontato le numerose bandiere arcobaleno per denunciare i presunti “eccessi delle persone LGBT” e “preservare la loro civiltà“. Una bravata durata non più di dieci minuti. Gli attivisti sono stati immediatamente respinti e Mila cosparsa di farina prima che la polizia li scortasse fuori e la marcia potesse finalmente iniziare.
Come ogni anno, i manifestanti hanno cantato e ballato al ritmo della musica diffusa dagli altoparlanti dei carri delle varie associazioni. “Domani non dimenticate di votare“, ha scandito regolarmente una drag queen. Molti i cartelli che denunciavano “il pericolo del RN” e la persistenza della LGBTfobia. Alcuni cartelli recitavano: “Sotto i lustrini, la rabbia“, “Sorridi, sei dalla parte giusta della storia“, “Più amore, meno Zemmour“, “Più lesbiche, meno RN“, “Salva una checca, vai a votare“.
“È il 55° anniversario dei moti di Stonewall” (1), spiega Sébastien Tuller, responsabile LGBT+ di Amnesty. Sono state queste prime manifestazioni americane contro le retate della polizia e quelle prime lotte che hanno dato vita a tutti i pride. Tuller ricorda il “numero incalcolabile di vittorie” ottenute da allora, ma si rammarica anche di tutti gli arretramenti più recenti. “Stiamo assistendo a un declino dei diritti delle donne, delle persone trans e di tutte le minoranze in tutto il mondo”. E in Francia? “Se il Rassemblement National ottiene la maggioranza all’Assemblea, sappiamo cosa può succedere. Basta guardare i Paesi in cui l’estrema destra ha attaccato lo Stato di diritto. C’è sempre un effetto sproporzionato sui diritti LGBT“.
“Questo è un partito che odia l’uguaglianza. Sono persone che non ci accetteranno mai“, continua l’avvocato Caroline Mécary, “ e la storia ha dimostrato che, una volta al potere, sono altrettanto difficili da eliminare. Peggio delle cimici”. Sarah, una studentessa di 23 anni delle Antille, è d’accordo. Pensa che sia “necessario” partecipare a questa marcia proprio “oggi” prima di “andare a votare domani“, ma si chiede: “Sono già quotidianamente vittima di razzismo e di omofobia, ma se l’estrema destra va al potere, tutto questo verrà sempre più banalizzato. E cosa potrò fare?“, si chiede preoccupata: “Forse andarmene da qui.”
Colette ha solo 16 anni, ma vuole ricordare alla gente che il RN ha una storia come ricorda il cartello che regge. Su di esso c’è la faccia di Jean-Marie Le Pen appoggiata su un tacchino e una delle sue numerose citazioni omofobe: “Gli omosessuali sono come il sale nella minestra: se non ce n’è affatto, è un po’ insipida; se ce n’è troppo, è imbevibile“. Colette vuole anche mostrare “quanto sia assurdo credere che il partito di Marine Le Pen difenda le persone LGBT+“.
L’associazione Aides non ha nemmeno dimenticato tutta la sierofobia (3) del FN. Si tratta di un partito che non ha mai smesso di denigrare le persone affette da HIV, che Jean-Marie Le Pen definiva “lebbrosi” e voleva relegare in cosiddetti “Sidatori”. “Il RN al potere sarebbe un disastro per la salute, per le persone di origine straniera che vivono con l’HIV e per tutte le politiche di riduzione del danno“, afferma Margault, volontario trentenne dell’associazione. “Una politica di salute pubblica deve lavorare con tutte le fasce della popolazione“, sottolinea, ricordando comei Jordan Bardella stia progettando di abolire l’assistenza medica pubblica.
Una “scossa” nelle ultime tre settimane
Alla manifestazione hanno partecipato anche diversi politici: Olivier Faure del Parti socialiste (PS), Jean-Luc Mélenchon de La France insoumise (LFI), Sandrine Rousseau degli Écologistes, Ian Brossat del Parti communiste (PCF) e altri. “Tutte le marce sono importanti, ma questa è forse più importante di tutte le altre“, afferma il senatore del PC.” Abbiamo una spada di Damocle che pende sulle nostre teste e i recenti attacchi LGBTfobici dimostrano che l’estrema destra rimane ciò che è sempre stata: un’organizzazione sempre in prima linea negli attacchi alle minoranze“.
Da qui “l’importanza di rimanere mobilitati“- aggiunge Stéphane Corbin, portavoce della federazione LGBT+ – “Stiamo marciando anche per incoraggiare tutti gli astensionisti ad andare a votare“, spiega. “Le nostre vite dipendono dal loro voto“.
Nel 2024 ci sono stati molti attacchi e discorsi di odio nei confronti delle persone LGBT, e le statistiche sono più che mai allarmanti. E dopo la vittoria del Rassemblement National alle elezioni europee, nulla è certo migliorato. Dal 9 giugno, gruppi di estrema destra hanno attaccato persone trans e un giovane, alcuni militari hanno aggredito persone gay a Parigi e agenti di polizia hanno fatto commenti omofobi esprimendo anche la loro simpatia verso il RN.
Solo pochi mesi fa, la destra e l’estrema destra hanno tentato di far approvare al Senato una legge che avrebbe seriamente ridotto i diritti delle persone trans e vietato qualsiasi diritto dei minori a una transizione. Il governo si era opposto proprio all’ultimo minuto e molti hanno pensato che il tentativo fosse ormai abortito. “Se la sinistra perderà le elezioni, questa sarà una delle prime leggi che il RN farà passare. Le persone trans, insieme agli stranieri, saranno le prime ad essere prese di mira“, dice Juliette, 23 anni.
Mimosa, 35 anni, del collettivo Les Inverti-e-s, ritiene urgente “costruire una risposta antifascista unitaria” e vede la marcia come “il primo passo di questa ricostruzione“. “Abbiamo assistito a un’enorme mobilitazione nelle ultime tre settimane. Decine e decine di persone si sono unite al nostro collettivo e molte altre sono state coinvolte“, spiega l’attivista, per la quale è arrivato il momento di “riconquistare nelle piazze il terreno che abbiamo perso“.
“Non ho mai visto così tanti giovani attivisti scendere in strada, volantinare e manifestare per la prima volta“, conferma Elyes, 38 anni: “Non è come nel 2002, ma qualcosa sta accadendo“, afferma. Resta da vedere se tutto questo sarà sufficiente a sconfiggere l’estrema destra.
*articolo apparso su www.mediapart.fr il 29 giugno 2024. Traduzione e note a cura del segretariato MPS.
1. I moti di Stonewall furono una serie di violenti scontri fra gruppi di omosessuali e la polizia a New York. Vengono considerati simbolicamente il momento della nascita del movimento gay internazionale.
2.Reconquête è un partito politico francese di estrema destra fondato nel 2021 dal giornalista Éric Zemmour.
3.La sierofobia è il pregiudizio, paura, avversione e discriminazione nei confronti delle persone sieropositive.