Alle elezioni regionali in Turingia e Sassonia (1° settembre 2024) l’AfD (Alternative für Deutschland), il BSW (Bündnis Sahra Wagenknecht-Für Vernunft und Gerechtigkeit)), e spesso la CDU e Die Linke – così come altri partiti si sono concentrati su questioni che non avevano praticamente nulla a che fare con la politica regionale. Sono state al centro del dibattito le questioni di politica federale e persino globale. Inoltre, si sono affermate risposte semplici a domande complicate. Per Silke van Dyk, professoressa di sociologia a Jena (Turingia), queste elezioni dimostrano che “quasi tutti i partiti democratici sono ora al traino dell’AfD”
La forte affermazione dell’AfD in entrambi i Länder [si veda la tabella dei risultati alla fine dell’articolo] non è stata una sorpresa per la professoressa, che si occupa di disuguaglianze sociali e politica sociale. Ciò che l’ha sorpresa è stata la rapidità e la radicalità con cui il BSW è stato in grado di togliere il tappeto da sotto i piedi a Die Linke, spiega Silke van Dyk in un’intervista a IPPEN.MEDIA. “Soprattutto dalla fondazione del partito, i membri del BSW sono molto più radicali di quando Sahra Wagenknecht faceva parte di Die Linke. Inaspettatamente, questo non ha aiutato Die Linke. Molti hanno fatto il seguente calcolo: ‘Più il BSW si sposta a destra [sull’immigrazione], meno danneggerà Die Linke’. Questo calcolo non ha funzionato”.
Ma il BSW non è stato l’unico partito a marcare punti in Turingia e Sassonia sui grandi temi della politica sociale ed estera: “Sulla questione della Russia e sulla questione della pace [la guerra Ucraina-Russia], è stato chiaro che i partiti in queste elezioni si sono concentrati su questioni che in realtà non hanno nulla a che fare con la politica regionale”, spiega la professoressa Silke van Dyk. E prosegue: “Dobbiamo chiederci se, in un’elezione regionale come questa, le persone si interessano ancora a ciò che i politici di un Land possono cambiare? Oppure le elezioni regionali sono diventate semplicemente un palcoscenico per questioni completamente diverse?”
Silke van Dyk interpreta questo cambiamento nei dibattiti come risultato di una nuova forma di comunicazione politica, che ha superato i confini “regionali” dei partiti: “Le reazioni all’attacco di Solingen [un attacco con coltello assassino commesso da un rifugiato siriano durante un concerto il 25 agosto in questa città della Renania Settentrionale-Vestfalia] non sono le uniche a dimostrare che quasi tutti i partiti democratici sono ora al traino dell’AfD. È altamente populista vedere come la questione della sicurezza interna stia soppiantando tutto il resto, compresa la questione dei diritti umani e della sicurezza sociale. Questo non vuol dire che la sicurezza interna non sia importante. Ma nel dibattito attuale, la sicurezza interna sta prendendo il posto della sicurezza sociale”.
In questo contesto, Silke van Dyk critica anche i dibattiti che sono stati condotti dai politici e dai media dopo le elezioni: “Sul tema della sicurezza interna: qualcuno ha davvero sollevato la questione, nella lunga notte delle elezioni, di cosa ne è della sicurezza di coloro contro i quali è diretto l’odio dell’AfD?”.
Sono stati soprattutto i partiti tradizionalmente orientati verso il cosiddetto Stato sociale, come la SPD, i Verdi e Die Linke, a essere puniti in entrambe le elezioni. Ma secondo l’analisi di Silke van Dyk, nessun partito può fare a meno dell’uso di narrazioni “populiste”, in particolare sul tema dell’immigrazione. In entrambi i Länder, il panorama politico si sta allontanando dai partiti tradizionali. L’AfD, partito di estrema destra, sta guadagnando forza. Per quanto riguarda il BSW, la consueta griglia sinistra-destra è in parte inadeguata.
La ricercatrice, che insegna in Turingia, osserva un attaccamento ai partiti molto più debole nei nuovi Länder rispetto ai Länder occidentali. “A livello locale, la scomparsa di molti partiti consolidati sta avendo conseguenze particolarmente drammatiche: ci sono sempre più candidati indipendenti che promettono una politica locale pragmatica”, spiega Silke van Dyk. Per lei questo è un potenziale pericolo. “Possono essere in grado di impegnarsi localmente per un diverso sistema fognario o per un nuovo centro giovanile, ma non sono più integrati nel sistema dei partiti più grandi. Di conseguenza, altre questioni, come l’antirazzismo finiscono per essere presentate allo stesso livello…delle fognature” […].
*Articolo pubblicato sul quotidiano Frankfurter Rundschau il 2 settembre 2024.

