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La prossima settimana il governo cantonale dovrebbe presentare il Preventivo 2025 del Cantone. In merito, l’orientamento che emerge dal governo è quello di riproporre un programma di tagli e austerità, sulla scia di quanto intrapreso con il Preventivo 2024. Il coordinamento dell’MPS, in vista della presentazione di questo progetto, ha approvato la risoluzione che segue. (Red)

1. L’MPS ha preso atto delle diverse dichiarazioni pubbliche e semipubbliche che indicano come il governo abbia intenzione di presentare un preventivo 2025 che riprende tagli e misure di contenimento della spesa pubblica sulla falsa riga di quanto fatto con il Preventivo 2024.
Alla base di questo orientamento, la volontà di raggiungere quanto prima il pareggio della gestione corrente, di contenere i disavanzi entro i limiti fissati dalla Legge finanziaria e di evitare un aumento ulteriore del debito pubblico. Una linea ispirata da politiche neoliberali assai simili a quelle condotte da altri governi (dai governi cantonali a quello federale che proprio in questi giorni ha annunciato un programma di tagli).


2. Al centro delle preoccupazioni finanziarie vi è il debito pubblico del Cantone ritenuto “insopportabile”. Eppure, il debito pubblico del Cantone si aggira attorno ai 2,5 miliardi, confrontato con un PIL cantonale stimato a circa 30 miliardi. Questo significa che il nostro debito pubblico corrisponde, grosso modo, a meno del 10% della ricchezza prodotta. Anche se a questo dato aggiungessimo altri elementi che vengono spesso richiamati (ad esempio il cosiddetto debito che il Cantone avrebbe nei confronti della cassa pensione) le cose non cambierebbero in modo fondamentale.
Ancora, sulla pretesa “insopportabilità” del debito pubblico, va ricordato come gli ultimi dati (quelli del “terribile” preventivo 2024) mostrino un rapporto estremamente favorevole tra spese finanziarie e ricavi finanziari, cioè tra quello che il debito costa in termini di interessi e quello che il patrimonio del Cantone (costruito molto spesso ricorrendo al debito) rende in interessi finanziari. Nel Preventivo 2024  di fronte a interessi negativi (spese finanziarie) di 36 milioni abbiamo interessi positivi (ricavi finanziari) di circa 92 milioni, cioè un rapporto di 1 a 3. Una tendenza che non dovrebbe fondamentalmente cambiare: le spese finanziarie dovrebbero lievitare, nel 2027, a quasi 44 milioni; sempre nel 2027 i ricavi finanziari dovrebbero assestarsi a più di 83 milioni: malgrado tutto quindi ancora un rapporto di quasi uno a due. Una situazione, questa, che dura da tempo: ricordiamo, ad esempio, che dieci anni fa avevamo spese finanziarie per 44 milioni di fronte a ricavi finanziari di 59 milioni.

Possiamo quindi affermare che il debito pubblico cantonale e un suo aumento sono sicuramente sopportabili, in particolare se l’obiettivo  è quello di evitare una diminuzione della spesa pubblica nei settori della formazione, della socialità, della sanità e della cultura

3. Per questa ragione l’MPS si batterà contro i tagli sul personale e sulla spesa sociale e ambientale qualora dovessero essere riproposti, come era avvenuto con il Preventivo 2024 e come sembra il governo si accinga nuovamente a fare.
Una politica di questo genere, orientata principalmente dai parametri finanziari, magari presentati con la ripresa con una retorica legislativa apparentemente virtuosa (la “parsimonia” evocata dalla Legge sulle finanze dello Stato e divenuta ormai un mantra in tutte le discussioni), non può essere condivisa né a breve, né a lungo termine, in particolare poiché appare come sinonimo di austerità.
Al centro devono essere riportati i bisogni sociali, culturali e ambientali della popolazione, composta in maggioranza di famiglie di salariati e pensionati; da questa priorità e dalla necessità di reperire i mezzi necessari a soddisfare tali bisogni si devono costruire i percorsi finanziari, ricorrendo al debito ma anche ad una imposizione fiscale che, tassando gli alti redditi e patrimoni, contribuisca a modificare il rapporto tra capitale e lavoro.
Come già avvenuto lo scorso anno, in occasione del Preventivo 2024, l’MPS presenterà una serie di emendamenti che corrispondono alle esigenze indicate qui sopra.
In particolare, per quel che riguarda il personale cantonale, l’MPS chiede il recupero del carovita non compensato lo scorso anno e il carovita integrale anche per l’anno in corso.

4. È evidente che i rapporti di forza a livello parlamentare sono ben definiti e fondamentalmente favorevoli alle forze della destra e dell’estrema destra. Difficilmente, anche perché il contesto politico appare diverso, si ripeterà quella forma di contrapposizione tra governo e Parlamento che aveva permesso di rintuzzare una serie di misure contro il personale  presentate dal governo (a cominciare dal taglio del 2% sui salari) oppure misure di carattere sociale come il taglio ai sussidi di cassa malati.
Oggi appare necessario sviluppare un’azione di più ampio respiro sul terreno sociale, un’azione di resistenza e contrapposizione al governo e alla maggioranza parlamentare che lo sostiene.
In questo senso è sicuramente positiva la manifestazione indetta dalle organizzazioni sindacali per il 16 ottobre, a difesa del servizio pubblico. Manifestazione alla quale l’MPS aderisce e invita ad aderire. Ma appare evidente che essa non ha alcuna possibilità di influenzare i rapporti di forza parlamentari. Sarebbe necessaria una strategia più ampia e di lunga durata, in particolare con azioni incisive sui luoghi di lavoro per effettivamente costruire un rapporto di forza che permetta di contrastare l’offensiva già in atto da tempo, e accelerata con le misure del Preventivo 2024 presentate e attuate dal governo.
Senza una svolta della strategia sindacale in questa direzione, difficilmente sarà possibile un’inversione di tendenza.