Quando
Dove
Il collettivo femminista Io l’8 ogni giorno lancia un appello a tutte le associazioni, organizzazioni, collettivi e gruppi che credono nella necessità di un cambiamento femminista della società, ad unirsi alla Manifest-Azione del 25 novembre alle 17.00 a Lugano (stazione FFS), per dare un segnale contro tutte le forme di violenza machista, siano esse psicologiche, fisiche, sessuali o strutturali.
Le nostre rivendicazioni su questo tema sono chiare e le abbiamo già elaborate e ribadite in occasione dello sciopero femminista del 14 giugno.
Lottiamo contro la violenza machista che colpisce tutte noi.
Perché sappiamo che non esistono donne “vittime” e donne emancipate e miracolosamente al riparo dalla violenza e dal sessismo. Tutte noi conosciamo, nel corpo o nell’anima, cosa vuol dire la violenza machista. Vogliamo essere ascoltate e credute. Vogliamo che si smetta di banalizzare, minimizzare o colpevolizzarci.
La questione della violenza deve diventare un’urgenza per tutta la società.
Servono cambiamenti culturali e strumenti politici, legislativi ed economici per mettere fine a questa vera e propria guerra nei confronti delle donne.
Noi donne vogliamo vivere.
Vivere libere. Libere dalla violenza, dai commenti sessisti, dalle minacce, dalle molestie, dalle aggressioni, dagli stupri, dallo sfruttamento dei nostri corpi, dai femminicidi.
Vogliamo vivere libere nelle strade, di giorno e di notte, libere di vestirci e truccarci come desideriamo, senza che la lunghezza delle nostre gonne sia ancora collegata alla violenza che ci colpisce.
Vogliamo vivere libere nelle nostre case, perché – lo ricordiamo – è questo il luogo meno sicuro per tutte noi.
Vogliamo la fine delle discriminazioni e delle molestie anche sui luoghi di lavoro e di formazione.
Vogliamo una vera politica di accoglienza e per il diritto di restare per tutte le donne migranti vittime di violenza sessista nel loro paese, durante il percorso migratorio o in Svizzera. Vogliamo che nessuna donna migrante sia più costretta a scegliere tra l’espulsione dalla Svizzera o le botte del marito.
Vi invitiamo quindi tutte ad aderire all’appello (scrivendo a info@iolotto.ch) e a partecipare alla riunione di preparazione dell’azione prevista domenica 17 novembre alle 15.00 in via Molo 18 a Bellinzona.
Ancora qualche cifra:
Ogni due settimane in Svizzera una donna viene uccisa semplicemente perché è una donna, spesso una donna che dice di No, che lotta per sottrarsi al controllo maschile e per riconquistare la sua autonomia.
In Ticino si registrano ogni giorno tre interventi della polizia per violenza domestica. In Svizzera la violenza sessuale riguarda una donna su cinque.
E le principali cifre riguardanti le diverse forme di violenza domestica in Svizzera mostrano una continua tendenza all’aumento. Lo dicono i dati, oggi sempre più donne si rifiutano di “stare al loro posto“ e la violenza machista diventa sempre più diffusa e brutale.