di Matteo Pronzini*
Il Consiglio di Stato ha deciso di non rispondere più a domande relative alla Argo 1 fino al termine dei lavori della Commissione d’inchiesta parlamentare. Questo ha detto il presidente del governo Manuele Bertoli in aula in dicembre per giustificare il rifiuto di trattare l’interpellanza presentata dall’MPS.
A quanto pare però questa regola vale solo per le domande dei deputati visto che l’on Gobbi durante un dibattito pubblico ha rivelato che “La Polizia cantonale ha effettuato i controlli e segnalato la mancanza delle necessarie autorizzazioni e di personale adeguatamente formato quando la Argo1 ottenne il primo mandato, per la sorveglianza del centro asilanti di Lumino”, come riporta Liberatv senza ulteriori precisazioni.
Secondo informazioni in possesso di La Regione la Sezione amministrativa della Polizia (Saesp, il servizio che si occupa del rilascio delle autorizzazioni) “ha aperto un procedimento nei confronti dell’allora “rappresentante responsabile” della ditta, Paolo Della Santa, al quale le citate manchevolezze sarebbero costate una multa. Fu Della Santa nel settembre del 2013 a presentare la prima istanza di autorizzazione per la Otenys. Autorizzazione che la ditta ottenne nell’ottobre dello stesso anno. L’agenzia subentra alla Rainbow nella gestione dei centri per richiedenti l’asilo a fine luglio 2014 (con l’incarico di Lumino), con un contratto valido fino al 31 dicembre 2014 poi rinnovato tacitamente in assenza di una risoluzione governativa e violando la Legge sulle commesse pubbliche. A febbraio 2016 Argo 1 segnala al Saesp il cambiamento di responsabile dell’autorizzazione, con Sansonetti che subentra a Della Santa”.
Dal settimanale Il Caffé apprendiamo inoltre che il 28 luglio 2015, alle 17.20 Marco Sansonetti ha ricevuto all’indirizzo della società di sicurezza Argo1 di cui è titolare (scrive il Caffé) un mail con referenze molto positive da parte di un ufficiale della polizia cantonale. Il graduato ammette di non essere autorizzato a rilasciare “referenze formali”, ma scrive dall’account ufficiale della polizia; “nulla da eccepire per quanto attiene il servizio prestato da Argo1 e da lei per la questione Camorino” .
Ricordiamo che Sansonetti è indagato per i reati di sequestro di persona e rapimento, coazione, lesioni corporali gravi e omissioni di sicurezza, nei confronti di un minorenne rifugiato, rimasto ammanettato 6-7 ore a un tubo della doccia, proprio a Camorino. Per questi reati sono indagati anche dei poliziotti della cantonale
Non sarebbe nemmeno il primo caso di sospetti di violenze perché secondo l’inchiesta di Falò, prima dell’attribuzione del mandato del DSS alla Argo il cantone stesso avrebbe avvisato l’allora datore di lavoro che Sansonetti era sospettato di violenze nei confronti di un richiedente l’asilo.
Le rivelazioni su questa vicenda sollevano ancora una volta il problema della gestione delle informazioni relativa allo scandalo Argo operata dal governo. Se da un lato il Consiglio di Stato si rifiuta di rispondere alle domande dei deputati o fornisce spiegazioni assolutamente incoerenti, dall’altra sembra che alcuni suoi membri “si lascino sfuggire” informazioni che vengono poi divulgate dai media, anche se incomplete. Ricordiamo che il Corriere del Ticino ha pubblicato un articolo contro un ex dipendente della Argo basandosi su un documento “segreto” giunto sui tavoli del governo appena il giorno prima. Queste “fughe di notizie” sembrano essere finalizzate a distogliere l’attenzione da l’uno o l’altro aspetto delle vicenda in una specie di continuo gioco di “scarica-barile”.
Chiediamo pertanto al lodevole Consiglio di Stato:
1 – Perché ha deciso di non rispondere agli atti parlamentari relativi allo scandalo Argo 1?
2 – come valuta le “fughe di notizie” che sembrano provenire dai suoi stessi componenti?
3 – quali misure intende adottare per evitare simili fughe di notizie?
4 – ritiene che i cittadini siano correttamente informati ricevendo solo notizie parziali da parte dei media? Ritiene che questo sia utile a “ristabilire la fiducia nelle istituzioni”, come ha dichiarato più volte di voler fare?
5 – non ritiene che sia ora che vengano fornite risposte affidabili almeno sugli aspetti che sono stati chiariti finora?
6 – Questa vicenda lascia alquanto perplessi anche per quanto riguarda il ruolo della polizia cantonale, o per lo meno su alcuni suoi rappresentanti. Il Consiglio di Stato è intenzionato a chiarire i possibili legami fra membri della polizia cantonale e il direttore operativo della Argo1, Marco Sansonetti?
7- il mail con le referenze positive è stato inviato dall’ufficiale di polizia prima o dopo i fatti di Camorino, per i quali è in corso un’indagine per sequestro di persona e rapimento, coazione, lesioni corporali gravi e omissioni di sicurezza ai danni di un richeîente l’asilo minorenne?
8 – che legami ci sono fra l’ufficiale di polizia che ha scritto le referenze e il due poliziotti coinvolti? E con Sansonetti?
9 – corrisponde al vero che la Sezione amministrativa della Polizia ha aperto un procedimento nei confronti dell’allora “rappresentante responsabile” della ditta, Paolo Della Santa, al quale le citate manchevolezze sarebbero costate una multa? Se sì, quando?
10 – ci sono stati altri controlli e/o sanzioni? L’agenzia di sicurezza è stata tenuta sotto sorveglianza?
11 – Il Consiglio di Stato ci ha più volte vantato i meriti della collaborazione fra autorità per scoprire e punire gli abusi nell’ambito del lavoro, l’impiego di personale insufficiente e senza le necessarie autorizzazioni è un indizio chiaro di possibili abusi. Le “manchevolezze” riscontrate all’allora Otenys o eventualmente più tardi alla Argo 1 sono state segnalate all’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (USML)? Se no, perché?
12 – Se le irregolarità sono state segnalate all’USLM, come ha proceduto quest’ultimo?
13 – corrisponde al vero che a febbraio 2016 Argo 1 ha segnalato il cambiamento di responsabile dell’autorizzazione, con Sansonetti che subentra a Della Santa”? Dal registro di commercio [1] sembrerebbe che Della Santa abbia lasciato la Otenys (futura Argo) molto tempo prima, ci sono stati altri cambiamenti prima dell’iscrizione di Sansonetti come responsabile? È stato verificato se il numero e le autorizzazioni dei dipendenti fossero in ordine al momento dell’eventuale annuncio di cambio di responsabili?
*Interpellanza del Deputato MPS Matteo Pronzini del 22 gennaio 2018.
[1] OtenyS SA, in Torricella-Taverne, CHE-214.298.700, società anonima (FUSC no. 178 del 16.09.2013, Pubbl. 1078677). Persone dimissionarie e firme cancellate: Della Santa, Paolo, da Lugano, in Tenero-Contra, amministratore unico, con firma individuale. Nuove persone iscritte o modifiche: Grillo, Davide, cittadino italiano, in Stabio, amministratore unico, con firma individuale.