di Monica Soldini e Angelica Lepori-Sergi*
Nemmeno 24 ore dopo la presentazione dell’interpellanza sulla gestione del personale da parte dell’Associazione Polo Sud, il responsabile di questa associazione, attraverso il quotidiano La Regione, ha “risposto” alle preoccupazioni che abbiamo esternato.
Preoccupazioni che, a nostro avviso, dovrebbero essere anche quelle del Municipio, visto che, di fatto, la città sovvenziona, e ampiamente, questa associazione (sia con sovvenzioni dirette, sia fornendo pasti a prezzi fortemente ribassati), partendo dal presupposto che essa offra un “servizio pubblico”.
Ebbene, cosa risponde il responsabile del Polo Sud? Che è tutto a posto dal punto di vista delle condizioni del personale. Infatti, ci dice, Polo Sud impiega “una trentina di persone (che lavorano in buona parte a tempo parziale ndr), tra cui una per le pulizie, una per l’ amministrazione, 14 stagiste pre-SUPSI e una dozzina di educatrici diplomate”.
Ora, già questo solleva grandissimi interrogativi: come può una struttura che, tra l’altro, gode del sostegno pubblico, reggersi di fatto sul lavoro degli stagisti, lavoro praticamente gratuito?
Ma, si aggiunge, questi stagisti, contrariamente a quanto fanno altri, vengono pagati: 325 franchi al mese! E, naturalmente, vengono pagate anche le educatrici diplomate, 26 franchi all’ora, equivalente ad un salario lordo mensile, è sempre Polo Sud a parlare, 4’100 franchi lordi mensili.
Negli ultimi anni gli stage, di cui abusano molte aziende, sono di fatto diventati uno strumento per sfruttare giovane manodopera senza pagarla o pagandola una miseria. Non vi è nessun rapporto tra il lavoro che queste persone comunque prestano e la remunerazione, quando la ricevono, assolutamente miserabile. Ma, almeno in qualche caso, si tratta di occasioni “formative”, di introduzione ad un certo tipo di lavoro.
Pagare 350 franchi al mese uno stagista in un contesto come quello del Polo Sud è un atto di sfruttamento totale ed estremo; anche perché non è evidentemente una struttura nella quale, vista anche la proporzione tra stagiste e personale formato, uno stage può essere utile per la formazione di una persona. In più gli/le stagisti/e pre-SUPSI sono, spesso, personale in parte già formato in ambito socio sanitario avendo attenuto un attestato di maturità OSA o OSS. Siamo di fronte ad un atteggiamento furbesco e spregiudicato dei responsabili di simili strutture.
E non ci paiono accettabili nemmeno i salari delle educatrici diplomate (declamati con orgoglio come se fossero quelle di manager superpagati!): siamo nell’ordine del 25-30% in meno di quanto dovrebbero ricevere se si considerano i salari di riferimento delle numerose strutture pubbliche o parapubbliche simili al Polo Sud.
Si tratta, in sostanza, di un vero e proprio dumping salariale, sia attraverso il lavoro di fatto gratuito degli stagisti, sia attraverso il basso salario degli educatori diplomati. Diciamo che in media un collaboratore del Polo Sud viene pagato poco più di 2’000 franchi su base mensile.
Una situazione preoccupante e che non fa certo onore né ai Municipi precedenti (che hanno permesso che questa situazione si consolidasse), né a quello attuale che si picca di offrire ai propri dipendenti condizioni socialmente avanzate. Scopriamo invece che, di fatto, “appalta” un servizio pubblico a dei privati che offrono le condizioni che abbiamo descritto. Complimenti e avanti così!
*Consigliere comunali MPS-POP-Indipendenti. Articolo apparso su La Regione il 20 gennaio 2018