Perdita di posti di lavoro, diminuzione della qualità, meno introiti per le strutture sanitarie, pazienti tenuti ricoverati più a lungo di quanto necessario solo per raggiungere gli obbiettivi, generazione di costi della salute inutili, reparti ben funzionanti che sono stati tolti ed altri molto problematici che invece si continua a volere incrementare. Questi gli effetti provocati dalla fallimentare pianificazione ospedaliera del 2015 e di quella del 2023 recentemente approvata dal Parlamento, effetti che Luca Torriani, ex fisioterapista all’ospedale di Acquarossa (presso il quale ha lavorato dal 2005 al 2023) all’inizio del mese di dicembre del 2024 ha denunciato in un libro dettagliato di 372 pagine. Volume del quale si è parlato per la prima in un articolo di Ticinonline dello scorso 9 dicembre (https://www.tio.ch/ticino/attualita/1801862/reparti-acquarossa-lavati-dieci-mattina-va). Pubblicazione che parla in particolare del nosocomio bleniese, struttura di qualità e molto apprezzata dalla popolazione, che invece di essere premiata con un mantenimento dello status quo, le decisioni politiche hanno ingiustamente declassata, con tutte le conseguenze del caso su personale, pazienti e qualità. Il seguente articolo pubblicato dall’autore sulla Voce di Blenio del febbraio 2025 parla in particolare di tutte le criticità che le decisioni politiche hanno portato alla struttura di valle. Sulla questione è corso una petizione che invitiamo tutti e tutte a firmare. (Red)
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IL GRANDE INGANNO. L’OSPEDALE FUNZIONAVA BENISSIMO, LA POLITICA LO STA ROVINANDO.
Geriatria tolta ingiustamente. RAMI una presa in giro. Degenze troppo lunghe. Persi 13 posti di lavoro.
Cari bleniesi, ho lavorato per 18 anni come fisioterapista all’ospedale di Acquarossa e ho appena pubblicato un libro dettagliato di 372 pagine che prova inequivocabilmente da parte di qualcuno che la vicenda l’ha vissuta dall’interno che i cambiamenti decisi con la pianificazione ospedaliera del 2015 e messi in atto nel 2018 (con quella del 2023 attualmente in discussione che di fatto li conferma) hanno costituito un declassamento ingiusto e ingiustificato e soprattutto che questi cambiamenti non solo non hanno portato ad un miglioramento come venduto dalle autorità ma hanno provocato un’infinità di problematiche e un netto peggioramento della situazione. La cosa grave è che questi cambiamenti il governo (con la maggioranza del Gran Consiglio che gli è andato dietro) li voleva effettuare dicendo che erano inevitabili, altrimenti il nosocomio sarebbe andato incontro ad un lento e progressivo declino. Tutto falso! Vi posso assicurare che il nosocomio funzionava benissimo e che il reparto di geriatria acuta lavorava con qualità ed era molto apprezzato dalla popolazione. Ora invece sono stati introdotti i Reparti Acuti di Minore Intensità i quali al contrario di chi dice che va tutto bene:
- Favoriscono ricoveri non indispensabili (spesso vi si manda i pazienti dicendo che lì si farà più fisioterapia quando invece quest’ultima viene fatta una volta al giorno il meglio possibile come nell’acuto, inoltre non si tratta di un ospedale con il mandato di riabilitazione come Faido e Novaggio).
- Dal momento che sono stati votati sotto letti di casa di cura e non letti ospedalieri: il paziente deve pagare 30 franchi al giorno fino al 21. giorno. Inoltre rispetto all’acuto (che era necessario: ho dimostrato che lo studio sul fabbisogno è stato un vero flop) generano meno introiti e l’EOC per compensare le perdite (lui stesso li ha sempre sostenuti!) si è rifatto sul personale facendo perdere 13 posti di lavoro, soprattutto infermieri. Con un inevitabile peggioramento della qualità.
- Visto che i veri RAMI secondo i criteri definiti dal Parlamento sono la metà di quelli presenti, si continua a violare il mandato e quindi la legge facendo ricoverare pazienti che non c’entrano (per esempio pazienti da medicina o geriatrici complessi o psichiatrici) e spesso tenendoli ricoverati più a lungo di quanto necessario, altrimenti i reparti sarebbero mezzi vuoti. E questo genera costi della salute inutili, in un periodo nel quale i premi di cassa malati continuano a crescere.
- Nonostante il Tribunale Federale li abbia dichiarati illegali, si continua a fare orecchie da mercanti e li si mantiene tali.

Per quanto riguarda il Pronto Soccorso:
- Dagli e dagli e alla fine è stato chiuso dalle 19 alle 7. E purtroppo ha contribuito pure il gruppo di lavoro costituito per discutere dell’applicazione dell’iniziativa per cure ospedaliere di prossimità e la maggioranza dell’Associazione per gli ospedali di valle, i quali alla fine hanno mollato il mazzo andando nella direzione del governo. Con il promotore Sebastiano Martinoli che ha clamorosamente ritirato l’iniziativa, impedendo a 14.000 cittadini di esprimersi in merito.
- Nonostante la bassa affluenza la chiusura notturna del PS non era necessaria ed è stata negativa poiché: dal momento che è sempre stato aperto 24/7, non avrebbe contribuito a costi aggiuntivi; dal momento che è sempre presente un medico di guardia per i degenti, non si vede perché non poteva scendere per quei pochi casi e trattarli bene come sempre fatto (il disimpegno dell’EOC verso la valle è evidente); poiché costringe i medici di famiglia ad uno sforzo supplementare durante il picchetto (ma la politica li ha veramente a cuore o lo fa solo a parole?); poiché 14.000 persone (che di sicuro non vedevano di buon occhio il scendere fino a Bellinzona) lo volevano sempre aperto.
- L’apertura diurna inoltre deve continuare ad essere effettiva seriamente (senza fare solo triage!) se non si vuole scendere fino a Bellinzona, dove vigono tempi di attesa infiniti.
Adesso la politica deve rimediare a questi gravi errori, rimettendo il reparto di geriatria acuta, riducendo i posti letto dei RAMI e rimettendo il PS aperto 24/7!
Il libro è in vendita su www.salvataggioapparente.com
Nuova petizione per l’ospedale bleniese e per cercare di rimettere a posto i disastri della pianificazione ospedaliera. Il prospetto informativo si trova nell’ultima pagina del libro e qui in formato PDF. La petizione può essere firmata su OpenPetition.