Non si arrende la popolazione di Carona di fronte alla decisione del Municipio di Lugano di chiudere la piscina di Carona. Il tutto, come si ricorderà, nasce dalla opposizione (anche attraverso la presentazione di alcuni ricorsi) alla decisione del Consiglio Comunale di Lugano di adottare un progetto di parziale privatizzazione della struttura (il cosiddetto progetto Glamping gestito dal TCS). Si è ora costituito un comitato, che giustamente è stato allargato a persone e associazioni di tutta la regione (visto l’interesse regionale della struttura) e che ha deciso di lanciare una petizione (che può essere scaricata qui o firmata in forma digitale qui). Per chi vuole approfondire il tema, troverà su nostro sito due articoli qui e qui). Pubblichiamo qui di seguito il comunicato del comitato e invitiamo tutti e tutte a firmare la petizione e a partecipare alle attività del comitato. (Red)
***************************
Giovedì 6 febbraio 2025, nel corso di un frequentato incontro all’Hotel Pestalozzi di Lugano, molti cittadini e diverse associazioni, la maggior parte dei quali non residenti a Carona, hanno espresso con determinazione la volontà di unire le forze allo scopo di far cambiare idea al Municipio di Lugano.
Il comitato allargato si pone al di là delle divergenze tra favorevoli e contrari al “Glamping TCS” e trova tutti d’accordo nel considerare sbagliata la decisione dell’Esecutivo dello scorso 17 ottobre. Si ricorda che, nonostante la città, al momento dell’aggregazione, abbia assunto l’impegno preciso di valorizzare la piscina e di garantirne la piena efficienza, lo scorso ottobre il Municipio ne ha decretato la chiusura a causa dei costi di manutenzione.
Attribuire questa decisione ai ricorsi, come dichiarato da Badaracco, è ritenuto un atto irresponsabile e ricattatorio, che rischia di compromettere definitivamente l’utilizzo della piscina.
I ricorsi, infatti, rappresentano uno strumento del processo democratico, volto a garantire il rispetto delle norme e la trasparenza nelle decisioni pubbliche, assicurando che le scelte urbanistiche avvengano nel rispetto dell’interesse collettivo e delle leggi vigenti. E in questo caso specifico contestano esclusivamente la modifica del piano regolatore, necessaria per trasformare un’area non edificabile – peraltro protetta a livello federale – in un’area utilizzabile a scopo edificatorio, consentendo così la costruzione di un villaggio all’interno di un parco pubblico di inestimabile valore storico e naturalistico.
Il neocostituito comitato, riunitosi venerdì 14 febbraio nel suo primo incontro di coordinamento, sta organizzando una serie di azioni volte a sensibilizzare l’Esecutivo e spingerlo a modificare la sua decisione.
Il comitato si pone anche l’obiettivo di fare in modo che il meraviglioso parco della piscina di Carona resti aperto e accessibile alla popolazione tutto l’anno, proprio come il parco Ciani.
Un importante servizio di pubblico interesse può e deve infatti poter funzionare anche se registra un piccolo deficit d’esercizio, come peraltro avviene per il parco Ciani, il LAC, il lido di Lugano e molti altri servizi.
Le spese per il suo mantenimento vanno considerate un investimento per il benessere collettivo, per la coesione sociale e per il turismo nella regione. Destinare risorse alla sua gestione e manutenzione significa investire in un ambiente sano e inclusivo, a beneficio di tutta la comunità.
Oltre al lancio di una raccolta firme, il comitato chiederà un incontro con il Municipio per cercare, in tempi brevi, una soluzione condivisa. Intende inoltre sensibilizzare il Legislativo comunale, che non è stato consultato dall’Esecutivo prima di questa decisione, affinché approvi una risoluzione congiunta.
Il comitato resta aperto a nuove adesioni e invita tutte le associazioni del territorio, così come i cittadini interessati, a unirsi a questa campagna in difesa di un parco con piscina, un centro aggregativo e sportivo fondamentale per la popolazione luganese. A tal proposito è stato realizzato un Vademecum.
Per aderire al comitato e/o far parte del gruppo di lavoro scrivere una e-mail a comitatopiscinacarona@gmail.com