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Organizzato dal Collettivo R-ESISTIAMO
Di fronte alle politiche migratorie svizzere ed europee che reprimono, segregano ed uccidono, all’avanzata dell’estrema destra in tutta Europa, al razzismo diffuso sui media, fomentato nei discorsi dei politici e applicato attraverso le leggi dello Stato, in solidarietà con tutte le persone che vivono nei bunker e nei centri “di accoglienza” in Ticino e con chi un documento non ce l’ha, con chi viene deportato e incarcerato lanciamo una manifestazione antirazzista. Scendiamo nelle strade e prendiamo posizione contro il razzismo e ogni sua frontiera!
A Cadro, in un cosiddetto “centro di accoglienza”, una madre eritrea con i suoi due bambini/e, viene prelevata alle 5 del mattino dalla polizia cantonale, caricata su un furgone per essere spedita in aeroporto e deportata a Brindisi.
A Camorino da anni decine di persone richiedenti l’asilo vivono ammassate in un bunker sotterraneo della Protezione Civile in condizioni agghiaccianti: cimici nei letti, sovraffollamento, aria soffocante che in estate arriva fino a 33 gradi, acqua giallastra, minacce e ritorsioni da parte degli agenti di sicurezza, della Croce Rossa e dai funzionari della Segreteria di Stato della Migrazione (SEM).
Alla stazione ferroviaria di Chiasso, ogni giorno le guardie di confine continuano a mettere in atto una selezione razziale (racial profiling) delle persone in transito in dogana, fermando chiunque non rientri negli standard di “bianchezza” richiesti.
A Balerna/Novazzano la Confederazione vuole costruire un centro federale d’asilo, per implementare la velocizzazione delle procedure d’asilo e le conseguenti espulsioni; il progetto parla di recinzioni di due metri e mezzo di altezza dotate di filo spinato, perquisizioni all’entrata e all’uscita, videosorveglianza e celle di isolamento…
Questi sono solo alcuni esempi della politica migratoria svizzera, che da una parte, ufficialmente, chiede a chi scappa da guerra e povertà di integrarsi in una società profondamente xenofoba, mentre dall’altra isola, criminalizza e rinchiude, fomentando di fatto isolamento e segregazione.
I proprietari delle strutture “d’accoglienza”, le agenzie di sicurezza come Securitas e Rainbow, chi si occupa degli alloggiamenti e dei lavori di pubblica utilità (pagati 3 franchi all’ora) come ORS, Caritas e Croce Rossa e tutti coloro che collaborano con questo sistema migratorio, lucrano sulle vite di queste persone. Senza dimenticare chi rende possibile tutto questo scrivendo leggi e regolamenti disumanizzanti e che con un timbro decide del destino di altri esseri umani emanando decreti di “non entrata in materia”(NEM) e di espulsione: la Segreteria di Stato della Migrazione (SEM) e i partiti politici complici ed artefici della politica migratoria svizzera.
I media ufficiali, complici dell’avanzata delle destre in tutta Europa che hanno normalizzato le posizioni razziste anche più estreme, si rallegrano del “calo delle domande d’asilo” senza indagare sui perché di questa diminuzione, ossia degli accordi stipulati tra i governi europei e quelli di regimi dittatoriali in Turchia e Libia, al fine di rafforzare le frontiere esterne della fortezza Europa.
Bisogna contrastare questo sistema, le aziende che ne traggono profitto, chiunque voglia negare la libertà ad altri esseri umani e cominciare a spezzare l’isolamento.
Bunker, espulsioni e luoghi di segregazione razziale: non ne vogliamo più!
Partecipa al corteo come individuo, non portare bandiere e striscioni di partiti.
Ritrovo: 27 ottobre, ore 14.00, Piazzale Stazione, Bellinzona.