L’MPS chiede la creazione di una commissione parlamentare d’inchiesta che faccia luce sulle vere motivazioni dell’allontanamento dell’ex direttore Barbusica e sull’operato della banca in materia di gestione del personale nonché del rispetto del mandato pubblico (Red)
Dall’inizio della vertenza Barbuscia, il Consiglio di Amministrazione di Bancastato, ed il suo presidente Fulvio Pelli hanno assunto un atteggiamento irrispettoso, menzognero e, soprattutto, non leale nei confronti dei legittimi proprietari di Bancastato, vale a dire le cittadine ed i cittadini del Canton Ticino.
- Il presidente del CdA Pelli non ha ritenuto necessario informare, anche solo informalmente, il Consiglio di Stato sulla decisione di separarsi dal direttore generale
- Il presidente del CdA Pelli ha negato di fronte alla Commissione di controllo del mandato pubblico del Gran Consiglio la decisione di separarsi dal direttore generale
- Il presidente del CdA Pelli ha, ripetutamente, negato di fronte all’opinione pubblica la fondatezza delle indiscrezioni sempre più insistenti e autorevoli;
Pelli ed il CdA di Bancastato non sono nuovi a questo atteggiamento arrogante e poco rispettoso nei confronti dei rappresentanti della proprietà di Bancastato. Pensiamo, ad esempio, alla forzatura legata all’acquisto della filiale ticinese di Unicredit. Davanti alle resistenze del Parlamento alle proposte presentate dal governo, il CdA di BancaStato ha pensato bene di tirare dritto, procedendo all’acquisto e mettendo governo e Parlamento di fronte al fatto compiuto.
La vicenda di questi giorni è l’ultima di una serie negativa che da ormai molti anni vede protagonista la banca cantonale. Essa viene a segnare, anche simbolicamente, il fallimento della strategia messa in atto nel 2003 con l’approvazione della nuova legge.
Una maggiore redditività, una maggiore trasparenza, un approfondimento del mandato pubblico, un contributo sempre più importante e decisivo allo sviluppo della economia cantonale: erano questi gli obiettivi fissati con l’approvazione della nuova legge. Nessuno può seriamente affermare che questi obiettivi siano stati, anche in minima parte, raggiunti.
Inoltre alcuni avvenimenti di questi ultimi giorni (pensiamo in modo particolare alla richiesta di un aumento di capitale che il CdA avrebbe notificato al governo) gettano una luce inquietante sulla operazione di acquisizione, avvenuta lo scorso anno, della ex filiale svizzera di Unicredit.
Quell’acquisizione venne effettuata compiendo un vero e proprio atto di forza, aggirando il Parlamento, che stava discutendo su proposte di modifica di legge che avrebbero dovuto e potuto consentire quella operazione senza esporre il Cantone (vedi garanzia nei confronti di BancaStato) a pericoli importanti.
Altre notizie emerse ancora negli ultimi giorni (pensiamo alla politica interna di conduzione di BancaStato) alimentano dubbi sul fatto che le procedure al suo interno siano trasparenti, che vi siano politiche clientelari e che settori dell’amministrazione della banca utilizzino la propria posizione per trarre dei privilegi.
Infine tutti i media (e quindi l’opinione pubblica) hanno attirato l’attenzione sul fatto che alla base dello scioglimento del rapporto di fiducia con il direttore Barbuscia vi siano state una serie di vicende che hanno toccato la banca (caso Rossi, vicenda Virgilio-SUVA, caso Tobler, caso Garzoni, vendita sede di Locarno, ecc.). Ebbene su queste vicende il Parlamento in realtà non ha mai avuto nulla da dire.
Tutto questo crea una grande situazione di frustrazione (della quale si è fatta in parte portavoce la stessa commissione di verifica del mandato pubblico) sia tra i parlamentari che, soprattutto, tra i cittadini.
Appare quindi necessario che sia fatta chiarezza. Per questo chiedo, ai sensi delle disposizioni dell’art. 36 della legge sul Gran Consiglio e sui rapporto con il Consiglio di Stato.la creazione di una commissione parlamentare d’inchiesta che lavori sui seguenti aspetti:
1. Le vere ragioni di fondo, le procedure, le valutazioni interne che hanno portato all’allontanamento del direttore Barbuscia
2. L’organizzazione interna di BancaStato: il personale, la sua evoluzione, i rapporti tra le istanze direttive e il personale. Il grado di soddisfazione del persone. In particolare le procedure e le logiche che hanno portato alla esternalizzazione della gestione del traffico dei pagamenti e delle pulizie.
3. Le regolamentazioni interne relative a remunerazioni, rimborso spese ed altri emolumenti, in danaro o in natura, legati al funzionamento del consiglio di amministrazione, della direzione generale, nonché alle attività dei quadri superiori della banca.
4. L’organizzazione del consiglio di amministrazione e i meccanismi di presa di decisione. In particolare si dovrà vagliare in che misura questi meccanismi sono stati e sono rispettosi del ruolo e delle prerogative della proprietà.
Matteo Pronzini, 4 ottobre 2011