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C 4 articolo 2011089 upiImageppPubblichiamo qui di seguito il comunicato stampa del 22 novembre 2013 del Coordinamento provinciale di Sinistra Anticapitalista di Genova sulla decisione del Consiglio comunale della citta di privatizzare le  aziende controllate dal Comune (AMT, AMIU, ASTER, Farmacie Genovesi, Bagni Marina).

 

Vergogna! Il Consiglio comunale di Genova approva la delibera sulle privatizzazioni a porte chiuse. La Giunta Doria è rossa, ma solo di vergogna.

Il Consiglio comunale di Genova ha infine approvato ieri, in tarda serata, la Delibera sulle privatizzazioni delle aziende controllate dal Comune (AMT, AMIU, ASTER, Farmacie Genovesi, Bagni Marina). Lo ha fatto in un’atmosfera surreale, a porte chiuse, asseragliato nel palazzo Tursi a cui era stato chiuso l’accesso, con reparti di polizia nel cortile, dietro il portone blindato, in spregio alle mobilitazioni dei lavoratori e alle lotte sociali che attraversano la città in questi giorni, alle associazioni e ai comitati che si raccolgono intorno al Forum dei Beni Comuni e alla volontà popolare che si è espressa così chiaramente nel referendum del giugno 2011.
E’ la prima volta nella storia che si dà corso a Genova a una seduta del Consiglio comunale a porte chiuse. A tanto è arrivato il centrosinistra e il suo sindaco Marco Doria, quel sindaco la cui parola più (ab)usata nella campagna elettorale dello scorso anno era stata la parola “partecipazione”.
La vergogna della Giunta e della sua maggioranza di centrosinistra è massima. Le dichiarazioni di questi giorni contro i lavoratori e i sindacalisti “irresponsabili”, definiti “eversivi” dal PD e addirittura “squadristi” in un’allucinante presa di posizione di SEL, certificano la distanza ormai abissale di questa “sinistra” dalle ragioni e dai bisogni dei lavoratori.
Ma la battaglia contro le privatizzazioni non finisce certo qua, con questo atto “autistico” verso i lavoratori e le lavoratrici, verso la città.
Ora Doria sostiene che è disponibile a non privatizzare AMT ma in cambio di ulteriori tagli alle buste paga e ai diritti dei lavoratori per tutto il 2014. La risposta dei lavoratori AMT, dopo che già quasi metà di loro avevano giustamente bocciato il negativo accordo sindacale del maggio scorso, approvato con una risicata maggioranza del 53%, che imponeva sacrifici economici ai lavoratori e ulteriori tagli delle linee per l’utenza, è stato lo sciopero totale, che oggi arriva al quarto giorno consecutivo.
Come altre volte nella storia del movimento operaio italiano i lavoratori di questa città hanno lanciato un messaggio di lotta molto concreto che parla all’insieme delle masse popolari colpite dalla crisi e che lancia un forte segnale di solidarietà a tutte le lotte per i beni comuni e in difesa dei diritti del lavoro.
Sinistra Anticapitalista sostiene e partecipa alla lotta dei lavoratori AMT, ASTER e AMIU che sono scesi in sciopero. In particolare, esprime solidarietà incondizionata con i lavoratori AMT che stanno sfidando con coraggio la legge antisciopero e la precettazione del Prefetto.
Occorre mantenere un fronte unico di lotta, e per evitare rischi di frammentazione la parola d’ordine che occorre lanciar oggi è quella dello sciopero generale cittadino.
Le risorse ci sono e vanno prese da altre tasche, non quelle dei lavoratori, dei precari, dei pensionati. Basterebbe, per fare un esempio, dirottare i miliardi di finanziamento per le cosiddette “Grandi opere” devastanti quali il TAV in Val Susa, il Terzo valico o la Gronda autostradale verso invece utili e vere grandi opere, come un vasto piano di sostegno alla mobilità collettiva nelle grandi città.

 

Tratto da http://sinistraanticapitalistagenova.wordpress.com