Le ragioni per cui sono candidata alla lista MPS-PC sono essenzialmente di sostegno e appoggio a quella che credo sia l’unica alternativa di sinistra anticapitalista in Ticino. Ritengo sia fondamentale dar voce e visibilità a questa opposizione, visto che sempre di più, siamo confrontati a problematiche sociali e circondati da un aumento di individualità e discriminazione nei confronti delle classi più deboli.
Sicuramente l’esperienza che più mi ha fatto crescere è stata la lotta delle Officine di Bellinzona. Per me è stato un esempio chiaro di come si possa riuscire a mettere in pratica ciò in cui si crede. La lotta operaia e la difesa dei diritti dei lavoratori ha vinto contro chi voleva privatizzare il lavoro pubblico e vedeva un aumento dei profitti e dei guadagni come unico obbiettivo finale. È proprio da questa vicenda che ho iniziato ad interessarmi e ad avvicinarmi al MPS.
Credo che attualmente sia necessario battersi affinché le conquiste in ambito sociale e sanitario possano continuare ad essere beneficio a quante più persone possibili, quindi pensando alla recente minaccia di smantellamento degli ospedali di Acquarossa e Faido, ritengo necessario continuare a lottare affinché l’accesso (anche nelle zone periferiche) alla sanità sia un diritto di ogni cittadino e non semplicemente qualcosa su lucrare o speculare. La sanità non deve far profitto, ma deve essere un servizio pubblico.
La lotta che ha intrapreso l’MPS sulla salvaguardia degli Ospedali, è stata decisiva per arrestare, almeno per il momento, questo progetto.
Sono cresciuta ad Acquarossa e mi sento particolarmente legata al territorio, credo sia importante
mantenere intatta una struttura di prossimità, difendere l’ospedale e soprattutto impegnarsi al mantenimento della presenza del Pronto Soccorso, poiché per la nostra valle è fondamentale come servizio e la struttura crea un indotto locale garantendo diversi posti di lavoro.
Un’altra importante denuncia portata avanti dal MPS è quella contro il dumping salariale, sostenendo l’importanza di un salario minimo dignitoso. Ecco perché sono convinta della necessità di riconfermare la presenza in Gran Consiglio, affinché Matteo riesca a continuare le battaglie intraprese in questi quattro anni.
Mi sono sempre sentita un po’ utopistica e sognatrice, tre anni fa ho visto con i miei occhi la realtà, la resistenza, l’autogestione e l’autonomia zapatista.
Ho camminato e respirato in terra zapatista ed è stata un’esperienza che mi ha fatto credere che con la volontà popolare e l’unione, anche partendo dal basso si possa lottare per una migliore società che permetta una ridistribuzione equa dei diritti.
Candidata no 3 sulla lista no 3 (MPS-PC) per il Gran Consiglio