Paese: Francia

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Il fallimento del governo Barnier è soprattutto il fallimento del tentativo di gestire le contraddizioni interne del capitale in un quadro parlamentare. Nominando l’ex commissario europeo come primo ministro nel...

Francia. Il Re è nudo, ma vuole continuare a comandare

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Dal male macroniano non nasca solo il peggio

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Francia. La mobilitazione contro Barnier e il Rassemblement Nationale si fa attendere

Il 1° ottobre, in Francia, si sono tenute sia la dichiarazione di politica generale di Michel Barnier, il primo ministro dissotterrato da Macron per presentare una finzione di cambiamento, sia...

Francia. Il governo dei perdenti

Sabato sera, la presidenza francese ha annunciato formalmente l’insediamento del nuovo governo Barnier, che oggi, lunedì 23, terrà la sua prima seduta. Il neo presidente del consiglio, dopo 16 giorni...

Francia, “persone comuni” in una situazione non comune

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Francia. Macron, governo, garbugli e pericoli

La vicenda sviluppatasi attorno al problema della nomina del nuovo governo francese si ingarbuglia sempre più. Come abbiamo riferito, venerdì scorso, durante il suo incontro all’Eliseo, Lucie Castets, la candidata...

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In poche parole

Ipocrisia dei sindaci e fuoco amico in casa PS

Pur avendo espresso dubbi e timori sulle conseguenze della riforma fiscale votata lo scorso giugno, i sindaci delle maggiori città non avevano osato invitare cittadine e cittadini a votare NO.
Ora invece, stranamente ma non troppo, intervengono con decisione per spingere al NO sulle due iniziative legate ai premi di cassa malati in votazione il 28 settembre.
Naturalmente dichiarano di “comprendere” le iniziative, ma loro “ragionano” unicamente in termini finanziari per i Comuni, arrivando a minacciare aumenti del moltiplicatore comunale. Una posizione che ricalca in pieno gli scenari catastrofisti diffusi dal ministro Vitta.
Sorprende che a guidare il fronte vi sia proprio il sindaco PS di Bellinzona, che non sembra aver riflettuto sull’opportunità di astenersi da questa sceneggiata. Se lo avesse fatto, avrebbe compreso che, anche con un eventuale aumento delle imposte comunali, il saldo tra minor premio di cassa malati e maggior carico fiscale resterebbe positivo per la stragrande maggioranza delle famiglie ticinesi.
È quanto i vertici del suo stesso partito stanno cercando di spiegare a tutte e tutti, per contrastare gli argomenti di coloro che si oppongono all’iniziativa 10%.
Ma se l’uomo di punta del PS negli esecutivi ticinesi, e per di più nella capitale, finge di non capire, la battaglia si complica.
Un episodio che dimostra come il problema della sinistra negli esecutivi non riguardi soltanto la consigliera di Stato, ma sia un problema politico più ampio sul quale bisognerebbe cominciare a riflettere seriamente.

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