Paese: Francia

Francia. La crisi politica tra le manovre di Macron e le divisioni del Nouveau Front Populaire

Alla terza votazione (quella in cui bastava la maggioranza relativa) è stata eletta presidente dell’Assemblea quella che ne era stata presidente anche nella legislatura precedente, Yaël Braun-Pivet, una fedelissima di Macron,...

Contro la repubblica autoritaria di Macron, facciamo… Fronte Popolare!

Pubblicata sulla stampa il 10 luglio, la lettera pubblica di Macron – che afferma, contro ogni evidenza, che  “nessuno ha vinto” – è una nuova provocazione. Di fronte a questo...

Francia. Né divisioni a sinistra né unità nazionale, continuiamo a far fronte!

Ora che il pericolo di una presa di potere da parte del RN è passato, si tratta di capire come far vivere e applicare il programma del Nuovo Fronte Popolare...

Francia. Una vittoria a sorpresa e una nuova possibilità contro il Rassemblement National

Il Nuovo Fronte Popolare (NFP) – una coalizione costruita in pochi giorni dai partiti di sinistra, ancora del tutto divisi fino a pochi giorni prima in occasione delle ultime elezioni...

Francia. Sconfitta l’estrema destra, applicare il programma del Nuovo Fronte Popolare

Pubblichiamo la presa di posizione dei nostri compagni del Nouveau Parti Anticapitaliste (NPA – L’Anticapitaliste) sui risultati del secondo turno delle elezioni legislative e sulle prospettive del prossimo periodo. (Red)...

Francia. I padroni tifano Bardella

Il giorno successivo il primo turno delle elezioni legislative, la borsa parigina  ha registrato un forte aumento delle quotazioni. Tra le maggiori, quelle di tre banche: Société Générale, Crédit Agricole...

Francia. Far fronte al pericolo maggiore

Qualunque sia l’assurdo scenario che Emmanuel Macron abbia architettato annunciando lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale la sera stessa delle elezioni europee, esso avrà avuto l’effetto concreto di stendere un tappeto rosso...

Francia. La festosa marcia parigina dell’orgoglio LGBTQIA+ non dimentica il “pericolo del RN”.

Migliaia di persone hanno marciato contro la transfobia al Paris Pride di sabato. Alla vigilia delle elezioni legislative, ci hanno anche ricordato il pericolo per le persone LGBTQIA+ di fronte...

L’eterno ritorno del passaggio dalla destra all’estrema destra

Come negli anni Venti e Trenta, è la destra, spaventata dalle conseguenze dei propri fallimenti, ad aprire le porte del potere all’estrema destra. L’ordine sociale ed economico ha la precedenza...

Francia. “Fronte popolare”, una categoria politica viva

L’appello a costruire un “Nuovo Fronte Popolare” ha trovato un’ampia risposta nella sinistra in lotta, di fronte a un’estrema destra in ascesa e a una Macronie morente. Laurent Lévy analizza...

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Di fisioterapisti e mercato del lavoro

Bellinzona. A teatro, ma senza stereotipi di genere

Difendiamo il servizio civile! Firmiamo il referendum contro la revisione della legge sul servizio civile

In poche parole

Cambiare cassa malati. Una soluzione, ma per chi?

Di fronte all’ennesimo aumento dei premi, la risposta sembra sempre la stessa: cambiare cassa. È il consiglio che ripetono governo, media, associazioni dei consumatori e consulenti, presentandolo come la strada più semplice per risparmiare.
Ma funziona davvero per tutte e tutti?
I dati pubblicati dall’Ufficio federale della sanità pubblica dicono altro. Tra il 2022 e il 2023 solo l’8,9% degli assicurati ha cambiato cassa: per loro la riduzione dei premi è stata in media inferiore all’1%, mentre chi è rimasto fedele ha subito un aumento del 6,6%.
E chi riesce a guadagnarci? Soprattutto i giovani: oltre il 10% tra i 26 e i 40 anni ha cambiato cassa, ma la quota scende sotto il 2% tra gli over 71. A pesare è anche la franchigia: il 14,4% di chi ha scelto quella massima di 2’500 franchi ha cambiato assicuratore, contro il 6-7% di chi ne ha una più bassa. Infine, le spese sanitarie: più del 10% di chi spende meno di 1’000 franchi all’anno ha cambiato cassa, contro meno del 5% di chi supera i 10’000.
Il cambio di cassa premia chi è giovane, sano e spende poco, mentre penalizza gli anziani e i malati cronici, frenati dalla burocrazia o dal timore di complicazioni nell’accesso alle cure. Risultato: il mercato dei cambi non rafforza la solidarietà, ma la indebolisce, ampliando la distanza tra chi gode di buona salute e chi ha più bisogno di cure. Alla faccia della solidarietà tra giovani e meno giovani, tra sani e malati che dovrebbe essere alla base della LAMal.

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