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Secondo laRegione, tira aria di maretta tra il CdA di AIL SA e il Comune di Lugano. Il CdA non vedrebbe di buon occhio la presenza del responsabile delle finanze, temendo pressioni per usare i fondi dell’azienda elettrica – ricchissima – a favore delle casse comunali, sempre più vuote.
È una lotta per la “roba”, visto che AIL è un vero e proprio forziere, che custodisce un tesoro da 180 milioni di franchi. La trasformazione, anni fa, in società anonima di diritto privato permette alla società di privilegiare i propri obiettivi finanziari, operando in totale autonomia dalla politica.
E la “sete di denaro” del Municipio? Non è che il sintomo di una politica interamente piegata agli interessi imprenditoriali, il cui prezzo diventa sempre più insostenibile per la collettività.
Una sola certezza: i “cittadini-clienti” di AIL SA continueranno a pagare tariffe elettriche salate per riempire il forziere, indipendentemente da chi, alla fine, ne deterrà le chiavi.
Non c’è decisione di Tribunale che tenga! Con un piglio un po’ trumiano, governo e DECS hanno rinominatole stesse persone alla testa delal SIMS , malgrado l’annullamento della prima decisione. Vedremo come, questa volta, avranno esplicitato meglio le loro valutazioni. Detto questo, il problema, tutto politico, di una scelta che ha suscitato contrarietà, amarezza e incomprensione nel mondo della scuola è ancora tutto lì, tutto intero. Ma questo sembra non interessare alla direttrice del DECS, che tira dritto, costi quel che costi.